Germania, le aziende lanciano l’ennesimo l’allarme sulla crisi

Violetta Silvestri

18/12/2023

Le aziende tedesche non vedono la ripresa in Germania, accentuando il sentiment negativo sulla crescita della più grande economia europea. Cosa aspettarsi?

Germania, le aziende lanciano l’ennesimo l’allarme sulla crisi

Non c’è fiducia nella ripresa in Germania: il segnale negativo è arrivato dalle aspettative delle imprese tedesche, in peggioramento a dicembre.

Secondo un indicatore macro attentamente monitorato, il sentiment delle aziende nella potenza europea è diminuito inaspettatamente per la prima volta in quattro mesi, offrendo un’ulteriore prova del fatto che l’economia è impantanata in una recessione. Il 2024 si preannuncia ancora complicato per Berlino.

Consumatori dominati dall’incertezza e da spese limitate, debole domanda globale e tensioni geopolitiche minano ormai da tempo il rilancio della prima economia europea, osservata attentamente da tutto il vecchio continente. Mentre le aspettative precedenti prevedevano una stagnazione nel quarto trimestre, gli ultimi dati rendono più probabile una seconda contrazione consecutiva sul finire del 2023.

Lo scetticismo che ancora domina il cuore pulsante dell’economia tedesca rischia di tradursi sempre di più in meno investimenti e blocco della crescita. Con svantaggi per la ripresa di tutta l’Europa.

In Germania le imprese non credono nella ripresa: i dati

L’indicatore sulle aspettative di business dell’istituto Ifo è sceso a 84,3 a dicembre da 85,1 del mese precedente. Gli analisti si aspettavano un leggero rialzo. Anche l’indice delle condizioni attuali è diminuito e la misura della fiducia aziendale non è stata soddisfacente, con un 86,4 al di sotto delle attese a 87,8 e del precedente 87,2.

L’economia è debole e stiamo aspettando una ripresa ormai da tempo che non arriverà. Questo è preoccupante”, ha commentato il presidente dell’Ifo Clemens Fuest a Bloomberg TV.

Secondo Fuest, le aziende sono meno soddisfatte della loro attività attuale, ma anche più scettiche riguardo alla situazione nella prima metà del 2024. Il livello complessivo dell’indicatore è stato trascinato dal settore manifatturiero, perennemente in ritardo, dove il clima economico è diminuito in modo significativo a causa della contrazione degli ordini e delle difficoltà in particolare delle aziende ad alta intensità energetica. Anche gli indici del commercio e delle costruzioni sono scesi nel mese di dicembre.

Al contrario, il settore dei servizi, che si è dimostrato più resiliente negli ultimi mesi, è leggermente migliorato, con aspettative migliori per il prossimo semestre.

Le complicate negoziazioni del governo sul bilancio del prossimo anno hanno inoltre accresciuto l’incertezza nelle ultime settimane. Il governo di Olaf Scholz ha concordato misure che includono tagli ai sussidi e un prezzo più alto del carbonio per colmare un buco causato da una sentenza della Corte Costituzionale del mese scorso.

Sebbene l’impatto diretto sulla crescita potrebbe essere limitato, “il problema è forse più il fatto che c’è molta incertezza sulla politica economica futura”, ha affermato Fuest. “Ciò di cui avremmo bisogno è una strategia di politica economica convincente per tornare alla crescita, una strategia per la ripresa, che manca completamente”.

Il mix di dati e previsioni sul prossimo futuro rende attualmente la Germania l’anello debole di un’Europa alle prese con i tassi Bce ancora elevati, le prospettive imprevedibili di due guerre, un negoziato sul fondamentale Patto di Stabilità in Ue intrappolato in rivalità nazionaliste.

Germania: tutte le incognite per il 2024

Tre importanti istituti economici tedeschi hanno tagliato le loro previsioni di crescita economica per il 2024 la scorsa settimana, affermando che l’incertezza dei consumatori e delle imprese, esacerbata da una crisi di bilancio governativa durata settimane, sta ritardando la ripresa.

Gli istituti Ifo, RWI e DIW hanno tutti diminuito le stime tra 0,3 e 0,6 punti percentuali rispetto alle precedenti aspettative pubblicate a settembre.

Ifo ora prevede che la più grande economia europea crescerà dello 0,9% l’anno prossimo invece dell’1,4%, mentre RWI ha tagliato le sue previsioni allo 0,8% dall’1,1% e DIW ha abbassato la sua previsione allo 0,6% dall’1,2%.

Anche la banca centrale tedesca, la Bundesbank, la scorsa settimana ha peggiorato la proiezione di crescita per i prossimi due anni, dopo aver precedentemente affermato di aspettarsi una contrazione dell’economia negli ultimi tre mesi del 2023. I dati ufficiali hanno confermato inoltre che il Pil è diminuito dello 0,1% nel terzo trimestre.

Ciò fa eco anche ai risultati di un sondaggio condotto venerdì scorso tra i responsabili degli acquisti, che ha mostrato un calo del sentiment rispetto al mese di dicembre.

“Sembra molto probabile che il Pil si contrarrà per il secondo trimestre consecutivo nel quarto trimestre e le prospettive per il 2024 non sembrano molto migliori”, ha affermato in una nota di ricerca Andrew Kenningham, capo economista europeo di Capital Economics.

Le prospettive per il prossimo anno si stanno deteriorando poiché gli alti tassi di interesse stanno intaccando gli investimenti sia nell’industria che nell’edilizia e la fiducia dei consumatori rimane bassa, ha aggiunto.

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