Giornata all’insegna del ribasso per il mercato delle commodities. Tra le performance positive spicca il gas naturale, mentre tra i segni meno il platino. L’oro punta ai 1.300 dollari l’oncia
Il mercato delle materie prime oggi si appresta ad archiviare la giornata con molti segni meno, seppur non di grande entità, fatta eccezione per il rame e il platino che perdono rispettivamente l’1,31% e l’1,51%. Male anche il frumento e il caffè che oggi lasciano in campo quasi punto percentuale.
Tra gli energetici spicca il gas naturale con una performance giornaliera del 13,13%, mentre il gasolio rimane poco al di sopra della parità. Petrolio WTI e Brent cedono rispettivamente lo 0,27% e lo 0,50%, attestandosi a 51,34 e 60 dollari al barile.
Tra i metalli si salvano l’oro e l’argento, appena al di sopra della parità. In generale segno meno le materie prime del comparto agricolo, si salvano solo cotone e zucchero. Il mais, invece, veleggia poco al di sotto della parità.
Focus del giorno: l’oro vede i 1.300 dollari l’oncia
Il metallo giallo è pronto a toccare la soglia psicologica dei 1.300 dollari l’oncia.
I timori sul rallentamento dell’economia, i recenti dati macro cinesi che hanno evidenziato un calo inaspettato delle esportazioni e importazioni a dicembre, unito al calo della produzione industriale dell’Eurozona, spingono gli investitori ad acquistare beni di rifugio, tipicamente oro e yen.
La recente compressione di volatilità, in atto da inizio anno potrebbe indicare che un nuovo forte movimento direzionale sia in procinto di verificarsi sul metallo giallo.
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