I leader dei paesi europei si sono riuniti a Parigi per porre fine alla guerra in Ucraina alle loro condizioni ma la Russia ha annunciato una dura vendetta.
Sono passati oltre 1.000 giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina. Nell’ultimo periodo la possibilità di un accordo di pace si è fatto più vivo. Questo è accaduto dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Trump ha promesso che porrà fine ai due conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Fin dal suo insediamento si sta impegnando per mantenere la promessa. Prima l’incontro con il presidente israeliano Netanyahu e l’accordo di una tregua con Hamas con tanto di rilascio degli ostaggi. Ora il focus è sull’Ucraina. Dopo il colloquio telefonico con Putin, in cui il presidente russo si è detto pronto a sedersi ad un tavolo per raggiungere un accordo di pace, sono iniziate in queste ore i colloqui in Arabia Saudita tra i rappresentanti diplomatici di Stati Uniti e Russia. Al tavolo per gli Usa c’è il segretario di Stato Marco Rubio mentre per la Russia c’è il ministro degli Esteri Sergej Lavrov.
Si tratta di un primo incontro preliminare per capire la fattibilità di un accordo e le effettive intenzioni della Russia di impegnarsi per porre fine al conflitto. A quanto pare l’incontro è andato bene e il piano di pace si base su tre fasi: il cessate il fuoco, nuove elezioni in Ucraina e un accordo finale. A questo primo incontro non sono stati invitati i paesi europei né l’Ucraina stessa. I paesi europei si sono così incontrati a Parigi lunedì per discutere di una strategia comune sull’accordo di pace. L’Europa non intende restare fuori e vuole un ruolo di primo piano nei negoziati. «Riteniamo che, data l’accelerazione della questione ucraina e quanto affermano le autorità americane, sia necessario che gli europei facciano di più e agiscano meglio, in modo coerente», ha detto il portavoce del presidente francese Macron.
Lavrov promette vendetta per le sanzioni alla Russia
Tuttavia l’Europa dovrà fare i conti con la Russia e con il desiderio di vendetta. Il ministero degli Esteri russo Lavrov poco prima dell’inizio del summit è tornato ad attaccare i paesi europei. Lavrov si è detto contento di non dover parlare di pace con l’Europa e secondo lui una richiesta di cessate il fuoco da parte dei paesi Ue avrebbe lo scopo soltanto di armare ulteriormente l’Ucraina.
Il ministro ha lasciato intendere che l’Europa nonostante tutto pagherà per le sanzioni imposte al suo Paese. «Quando qualcuno commette atti illeciti per molti anni, viola i propri principi di uguaglianza, concorrenza leale, presunzione di innocenza, inviolabilità della proprietà, libertà di parola, libertà di accesso all’informazione, quando tutto questo viene calpestato senza ombra di coscienza, quando la proprietà di qualcun altro viene derubata in violazione di tutte le norme del diritto internazionale, devi rispondere delle tue azioni», ha detto.
Raggiungere un accordo di pace non sarà facile. Di certo non potrà avvenire senza la chiamata in causa dell’Europa e dell’Ucraina stessa. Tutti gli attori in gioco devono avere un obiettivo comune: arrivare ad una pace duratura e sopratutto equa.
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