Il gigante finanziario newyorkese ha abbandonato la compagnia di car sharing alla fine dell’anno. I dettagli
Goldman Sachs ha ceduto la sua partecipazione in Uber. La mossa del colosso bancario newyorkese risale alla fine dello scorso anno, ed è stata messa in luce solo dalle rivelazioni più recenti.
La compagnia ha venduto la sua intera partecipazione durante il quarto trimestre del 2019, secondo quanto affermato da diverse figure vicine all’affare, interpellate nelle ultime ore dalla CNBC.
La vendita ha probabilmente comportato un notevole guadagno per Goldman, tra i primi investitori in Uber, e ha di certo agevolato la banca nel recente percorso che l’ha portata a battere ampiamente le aspettative degli analisti circa ricavi del periodo.
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Goldman Sachs ha ceduto l’intera partecipazione in Uber
Secondo quanto rilevato sembra che Goldman, che ha diffuso i suoi conti nel pomeriggio di ieri, abbia deciso di “vendere il prima possibile”, sulla scia del non felicissimo periodo post-IPO del colosso statunitense del car-sharing.
Goldman avrebbe quindi approfittato delle “opportunità di raccolta” del trimestre vendendo alcune delle sue partecipazioni, stando a quanto dichiarato agli analisti dal direttore finanziario Stephen Scherr.
Scherr ha inoltre fatto sapere che la banca ha intenzione di “pareggiare gli investimenti nelle società pubbliche”, che ammontavano a 2,4 miliardi di dollari alla fine dell’anno appena trascorso.
In passato, le partecipazioni pubbliche e private di Goldman in società come Uber e WeWork hanno causato volatilità nei risultati trimestrali, elemento che ha spinto la società a modificare i suoi piani di rendicontazione per spostare attività simili nella divisione di gestione patrimoniale.
Secondo quanto riferito, Goldman deteneva circa 10 milioni di azioni di Uber alla fine dell’anno scorso.
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