Goldman Sachs va short sul dollaro: diffida delle prestazioni del biglietto verde una volta “riaperte” le economie globali
Goldman Sachs punta contro il dollaro alla riapertura delle economie globali. Il colosso bancario newyorkese va short sul biglietto verde e ne spiega i motivi.
In una recente nota, gli analisti Goldman hanno scritto che, malgrado ritengano sia ancora “troppo presto per parlare di un ribasso concreto”, si tratta di un’ipotesi da prendere seriamente in considerazione in un momento simile, e che dà vita ad alcuni “attraenti incroci valutari.”
Per la banca statunitense sono diversi i fattori che possono influire sulla discesa del dollaro. Tra questi ha citato “il processo di riapertura costante,” e i progressi del Recovery Fund, il programma di prestiti da 750 miliardi di euro a sostegno dell’economia europea dopo l’emergenza sanitaria.
Goldman Sachs scommette contro il dollaro
Sono molteplici le valute citate da Goldman nel produrre confronti con il biglietto verde. In particolare, l’istituto newyorkese ha evidenziato la posizione privilegiata della corona norvegese, attualmente a quota 9,68 dollari.
“Vediamo la corona norvegese ben posizionata per sovraperformare durante il resto della crisi da coronavirus”.
Per Goldman sono i dati demografici norvegesi e le loro infrastrutture, sia mediche che domestiche, a rendere il Paese meglio attrezzato per l’epidemia rispetto a molti altri, con la sua “forte posizione fiscale che lo pone in netto vantaggio”.
Va infatti evidenziato come la Norvegia conti un numero relativamente basso di casi di COVID-19, e vanti una delle maggiori capacità di test al mondo.
In più, resta la convinzione già espressa nelle settimane passate anche da JPMorgan circa la forza dei beni rifugio. Misure fiscali senza precedenti rallentano la crescita economica a livello globale e indeboliscono le valute.
Mentre, per contro, beni come l’oro si rafforzano e si trovano di fronte a una strada in discesa.
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