Google conferma brutte notizie per 3 miliardi di utenti Chrome

Alessandro Nuzzo

24 Luglio 2024 - 19:36

Con una mossa a sorpresa, Google ha ammesso che non eliminerà i cookie di terze parti. Privacy degli utenti a rischio?

Google conferma brutte notizie per 3 miliardi di utenti Chrome

Era il 2020 quando Google comunicò di lavorare ad una soluzione che portasse all’eliminazione dei cookie di terze parti sul motore di ricerca Chrome. Una scelta che dal 2020 già competitor come Safari e Firefox hanno adottato dicendo addio ai cookie. Così sembrava che la strada fosse tracciata verso l’addio anche sul motore di ricerca più usato al mondo con circa 3 miliardi di utenti. E invece lo scorso lunedì Google a sorpresa ha comunicato che non eliminerà i cookie di terze parti dal suo browser. Ma per garantire sempre più privacy ai propri utenti, introdurrà nuove funzioni che consentiranno alle persone di fare una scelta consapevole e informata.

Non è ancora chiaro come saranno impostate queste nuove funzioni. Probabile che l’utente potrà scegliere in autonomia se continuare con i cookie di tracciamento, o se passare all’API Topics semi-anonima di Google e la sua navigazione semi-privata. L’utente dovrebbe essere in grado di cambiare la sua scelta in ogni momento.

«Invece di deprecare i cookie di terze parti, introdurremmo una nuova esperienza in Chrome che consente alle persone di fare una scelta informata che si applica a tutta la loro navigazione web», ha dichiarato Antonio Chavez, vicepresidente di Privacy Sandbox, la piattaforma progettata dalla stessa Google per cercare di trovare soluzioni innovative che siano in grado di migliorare in modo significativo la privacy online, preservando al tempo stesso l’attuale sistema di Internet supportato dalla pubblicità.

Dal 2020 in poi, anno in cui ha annunciato l’addio ai cookie e il via di Privacy Sandbox, Google ha dialogato con diversi enti regolatori, come la Competition and markets authority del Regno Unito ma anche con aziende private che si occupano di sviluppo web, editori e pubblicitari. Da tali dialoghi è emerso che Privacy Sandbox è potenzialmente in grado di raggiungere gli obiettivi che si era prefissato e per il quale era stato ideato. Un processo però che richiede del tempo. «Questa transizione richiede un lavoro significativo e avrà un impatto su editori, inserzionisti e tutti coloro che sono coinvolti nella pubblicità online», ha detto lo stesso Chavez.

Gli investimenti di Google in Privacy Sandbox proseguiranno per cercare di arrivare ad una soluzione che accontenti tutti. Gli enti regolatori stanno ora prendendo atto di questa decisione di Google, che li ha chiaramente colti di sorpresa.

Cosa sono i cookie

I cookie sono piccoli file di testo utilizzati da tutti i siti web archiviati nel browser che l’utente utilizza. In questi file sono contenuti le preferenze che l’utente ha riguardo la lingua, la posizione ma possono contenere anche informazioni personali. Le informazioni vengono trasmesse tra il browser e il server web, consentendo al sito web di riconoscere le impostazioni dei visitatori quando ritornano sul tuo sito. Le informazioni raccolte possono essere poi utilizzate per profilare la pubblicità e far apparire soltanto i banner di argomenti correlati e a cui l’utente è interessato. Considerati un pericolo per la privacy, dovrebbero essere gradualmente eliminati ma Google al momento ha deciso di non farlo.

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