Una funzionalità importante disponibile soltanto per Android: ecco cosa ha pensato Google per gli utenti e come li aiuterà nella vita quotidiana.
Google ha lanciato una funzionalità importante, solo per Android, che permetterà agli utenti di incrementare la sicurezza e migliorare l’esperienza di uso dei vari apparecchi. In particolare, si tratta dell’implementazione del servizio “Trova il mio dispositivo”, che si appresta a diventare ancora più funzionale e sicuro, grazie alla crittografia end-to-end a protezione dei dati personali e alla tutela da tracciamenti non voluti.
L’applicazione permette infatti di tracciare i propri dispositivi, aiutando gli utenti Android in momenti di difficoltà come lo smarrimento e il furto, ma anche facendo da supporto in situazioni delicate. L’app, infatti, aiuta anche coloro che si prendono cura di un familiare e i genitori a sapere dove si trovano i proprietari del dispositivo e che spostamenti hanno fatto.
L’app di Google mette a disposizione molte altre funzioni che vanno oltre il solo tracciamento del dispositivo, tra cui la possibilità di farlo suonare anche da spento (utile in caso di smarrimento ad esempio, oppure per far accorgere al proprietario che l’apparecchio si è spento) e di resettarlo da remoto ripristinando i dati di fabbrica, così da salvaguardare le proprie informazioni personali.
La nuova funzionalità lanciata da Google per Android
Come anticipato, l’app Google “Trova il mio dispositivo” si appresta a fornire agli utenti un’esperienza ancora più efficace, con funzioni innovative che incontrano le richieste fatte dagli utilizzatori dei dispositivi Android nel corso di questi anni. In particolare, la nuova versione dell’applicazione si basa sul cosiddetto crowdsourcing, un metodo che si basa sulla collaborazione tra gli utenti.
Si tratta infatti di una rete che connette tutti i dispositivi Android (più di 2 miliardi nel mondo) per permettere la localizzazione dei propri apparecchi in modo più preciso e accurato. L’attuale versione dell’applicazione, nel dettaglio, ha un certo limite rispetto al tracciamento dei dispositivi spenti o offline, seppur consenta di visualizzare sempre l’ultima posizione rilevata.
In ogni caso, con l’app la localizzazione non è sempre precisa, anche se di norma consente di trovare con ragionevole approssimazione l’area in cui si trova il dispositivo, ma tutto sta per cambiare. La nuova versione, già disponibile da qualche giorno negli Stati Uniti e in Canada si sta diffondendo ovunque, proprio come vi avevamo anticipato e permetterà di trovare i propri dispositivi con maggiore sicurezza e accuratezza. Ecco quali sono le funzioni principali, del tutto nuove, annunciate da Google.
1. Localizzazione dei dispositivi offline
Uno dei punti salienti della nuova applicazione “Trova il mio dispositivo” consiste proprio nella possibilità di localizzare e far suonare i dispositivi offline, come tablet e altri telefoni con Android, anche quando sono offline, cioè scollegati (volontariamente o meno) dalla connessione internet.
Non è tutto, gli smartphone Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro potranno essere localizzati anche da spenti, sia che l’utente lo abbia fatto intenzionalmente che in caso di batteria scarica.
2. Tracciamento dei propri oggetti (come chiavi, portafoglio e bagagli)
Per questa funzione, Google ha saputo unire un bisogno diffuso come quello di trovare rapidamente oggetti e strumenti d’uso quotidiano con la tecnologia Bluetooth, funzionale e non eccessivamente costosa per gli utenti finali, il tutto grazie alla nuova versione dell’applicazione.
“Trova il mio dispositivo” potrà quindi essere impiegata per vedere la posizione di chiavi, portafoglio, bagagli o qualsiasi altro oggetto si tema di perdere. L’unica accortezza richiesta è quella di porre sui propri strumenti un tracker Bluetooth (spesso venduto anche come targhetta Bluetooth) da collegare allo smartphone, con la sicurezza garantita da Google sulla protezione dei dati.
3. Trovare il dispositivo vicino
Quasi tutti i proprietari di uno smartphone si sono trovati almeno una volta in una situazione spiacevole e spesso ironica, cioè non trovare il cellulare usato poco prima, senza mai averlo spostato dalla stanza. Con la nuova versione dell’app si avrà un aiuto in più per velocizzare la ricerca, grazie all’avviso di “dispositivo vicino”, presto disponibile anche per gli oggetti muniti di tracker Bluetooth.
4. Individuare gli oggetti e i dispositivi in casa
Quando i dispositivi persi si trovano in casa non serviranno ulteriori aiuti per ritrovarli, perché le indicazioni saranno fornite direttamente rispetto alla posizione di Google Nest Hub, la postazione centralizzata dotata di monitor per gestire tutti i dispositivi in casa, che si porrà come utile punto di riferimento per una localizzazione davvero precisa.
5. Condividere accessori con amici e familiari
Infine, grazie alle novità implementate da Google all’applicazione “Trova il mio dispositivo” sarà possibile condividere la localizzazione di oggetti e apparecchi con chi si desidera, come “le chiavi di casa con l’inquilino, il telecomando con l’amico, il bagaglio con il compagno di viaggio”.
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