Le quotazioni del petrolio hanno messo a segno il peggior trimestre di sempre. Sono solo altri due i casi in cui il future del WTI ha dato vita ad un crollo superiore al 50%: vediamolo nel nostro grafico della settimana
Il primo trimestre del 2020 passerà alla storia per essere stato un periodo profondamente negativo per il petrolio, che ha segnato il quarto dell’anno peggiore della storia.
Lasciando da parte gli avvenimenti dei primi giorni di aprile che hanno spinto a rialzo i corsi dell’oro nero, sono stati due gli eventi che hanno ne hanno fatto crollare le quotazioni.
Il primo è relativo alla guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia, con le due parti che si sono dette pronte ad incrementare la loro produzione. La causa della disputa tra i due Paesi è da ricercarsi nel fallimento del meeting dell’OPEC+ di inizio marzo 2020, quando Mosca ha rifiutato la proposta dell’Arabia di un ulteriore taglio della produzione a causa della diminuzione della domanda causata dall’epidemia di Coronavirus.
Il secondo motivo del crollo dei prezzi è invece da attribuirsi al lockdown di circa metà della popolazione mondiale a causa della COVID-19. Ciò ha prodotto un collasso della domanda di oro nero.
Petrolio: il peggior trimestre di sempre
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it. Fonte dati: Bloomberg
Il grafico proposto considera le variazioni trimestrali del future sul petrolio WTI dal secondo trimestre 1983. Si nota subito come in 33 anni vi siano stati solamente tre trimestri con variazioni negative inferiori al -50%.
Nel dettaglio, nel primo trimestre 1986, il petrolio WTI ha ceduto il 60,38%, nel quarto trimestre 2008 il 55,68% e, per distacco, il primo trimestre 2020 ha visto un crollo dell’oro nero pari al 66,46%.
Al contrario, variazioni positive superiori al 50% si sono viste solamente una volta: nel terzo trimestre del 1990, la variazione è stata del +131,46%.
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