Le dimissioni di Sajid Javid arrivano dopo soli 204 giorni a capo del ministero del Tesoro a causa di pressioni politiche interne
Il cancelliere dello Scacchiere è saltato: il ministro delle Finanze britannico Sajid Javid si è dimesso. Una mossa che ha sorpreso e che secondo alcune fonti vicino al politico è stata presa per evitare di assistere al licenziamento della sua squadra di lavoro. Al suo posto subentrerà Rishi Sunak, segretario capo del Ministero del Tesoro dal luglio 2019.
Sajid Javid lascia dopo soli 204 giorni
Un mandato quello di Sajid Javid molto breve la cui fine, nonostante i contrasti avuti in passato con Boris Johnson, non è legata a dissapori con il Primo Ministro quanto alla prospettiva proposta al cancelliere dello Scacchiere di dover eliminare dal proprio team almeno cinque tra funzionari e consiglieri del ministero non considerati in linea con la politica di Johnson sulla Brexit e su altri dossier economici.
L’abbandono di Sajid Javid dopo soli 204 giorni di mandato arriva nelle stesse ore in cui ben cinque ministri britannici hanno lasciato il proprio posto: il ministro delle Attività produttive Andrea Leadsom (la più longeva nel suo ruolo, ben sei anni, N.d.R.), il ministro delle Aree Urbane Esther McVey, il ministro dell’Ambiente Theresa Villiers e il titolare del dicastero dell’Irlanda del Nord, Julian Smith. Il ministro della Giustizia Geoffrey Cox ha presentato invece, al pari di Javid, le proprie dimissioni.
I prossimi appuntamenti del Regno Unito
L’ex ministro del Tesoro Sajid Javid avrebbe dovuto presentare una relazione sul bilancio della Gran Bretagna a marzo: il primo dopo l’ufficialità dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Il cambiamento al vertice del dicastero non farà bene all’economia inglese e ai suoi obblighi tra i quali figura, tra gli altri, l’inizio dei negoziati commerciali tra la Gran Bretagna e l’UE.
La sterlina al momento è l’unica a non risentire dell’addio di Sajid Javid e dell’arrivo di Rishi Sunak, facendo registrare un incremento sul dollaro dello 0,63%.
Le dimissioni del cancelliere dello Scacchiere non impensieriscono la moneta inglese ma stanno preoccupando gli investitori, i quali hanno sempre più l’impressione che il Primo Ministro e i suoi consiglieri non si fermeranno nel porre pressione sui mercati attraverso manovre politiche simili a quelle che hanno spinto Javid a lasciare.
Un approccio questo che secondo Anna Rosemberg della Signum Global potrebbe da un certo punto di vista rafforzare il potere di Boris Johnson ma allo stesso tempo mettere a rischio quelli che saranno i negoziati con l’Unione Europea.
I prossimi mesi saranno molto importanti per il Regno Unito: il paese della Regina Elisabetta è chiamato a provare a tutto il mondo e soprattutto ai suoi elettori di avere intrapreso la strada giusta abbandonando l’Unione Europea.
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