Gratuito patrocinio, quando è ammesso con il Fisco?

Nadia Pascale

23 Agosto 2024 - 10:17

Si può ottenere il gratuito patrocinio nel caso in cui si intenda impugnare un atto del Fisco? Limiti e condizioni per essere ammessi al beneficio.

Gratuito patrocinio, quando è ammesso con il Fisco?

Si può ottenere il gratuito patrocinio nel caso in cui ci si debba difendere da atti del Fisco? Quali sono le condizioni per essere ammessi al beneficio?

Il gratuito patrocinio consente di avere assistenza legale nel caso in cui sia necessario stare in giudizio per difendersi oppure per far valere le proprie ragioni. Il principio vale anche all’interno del processo tributario, cioè per difendersi da atti del Fisco.

Non è ammesso in tutti i casi, ma c’è una casistica ben precisa che andiamo a vedere. Ecco quando si ha diritto al gratuito patrocinio nel processo tributario.

Il diritto di difesa riconosciuto anche nei confronti del Fisco

L’articolo 24 della Costituzione garantisce a tutti il diritto di difesa qualunque siano le condizioni economiche, questo vale anche per il processo tributario sebbene vi siano delle piccole differenze rispetto alle altre tipologie di giudizio.

Il principio fondamentale quindi è che si può essere ammessi al gratuito patrocinio anche nel caso in cui sia necessario difendersi da atti di accertamento di natura tributaria.

Limiti di reddito per il gratuito patrocinio nel processo tributario

Attualmente per essere ammessi al gratuito patrocinio è necessario avere un reddito non superiore al limite di 12.838,01 euro annui (decreto Ministero della Giustizia 10 maggio 2023). Il limite viene rivisto ogni biennio.

Il limite di reddito deve essere calcolato con particolare attenzione, infatti, non si intende solo il reddito del soggetto che impugna l’atto ma deve essere cumulato con i redditi dei familiari conviventi. Deve, inoltre, essere sottolineato che mentre nel processo penale il limite è aumentato di 1.032,91 euro per ogni familiare convivente, davanti alle Corti di Giustizia Tributaria (hanno preso il posto delle Commissioni tributarie provinciali e regionali) non si applica tale aumento del limite reddituale.

Per il calcolo del limite reddituale devono essere tenuti in considerazione tutti i redditi percepiti, tra cui anche quelli esenti da Irpef o sottoposti a tassazione separata. Ad esempio, devono essere inseriti anche i redditi derivanti da investimenti in Titoli di Stato.

Infine, per determinare correttamente il limite di reddito si deve considerare l’imponibile risultante dopo aver “scontato” eventuali deduzioni, ma prima di aver praticato le detrazioni fiscali.

Ulteriori limiti al gratuito patrocinio avverso atti del Fisco

In ogni caso, a prescindere dal reddito, il gratuito patrocinio non spetta ai soggetti condannati in via definitiva per evasione fiscale. Ne deriva che se si è indagati o imputati in un processo per tali reati, spetta comunque il gratuito patrocinio fino a quando non si giunge a una sentenza di condanna definitiva.

Il reddito non è l’unico requisito richiesto per l’ammissione al gratuito patrocinio davanti al Fisco, infatti, è prevista un’altra condizione e cioè che il ricorso non sia manifestamente infondato. Dal modulo per l’istanza allegato si può, infatti, evincere che è necessario indicare anche “ragioni in fatto ed in diritto utili a valutare la non manifesta infondatezza della pretesa che si intende far valere”.

Modulo istanza gratuito patrocinio
Fac simile modulo istanza gratuito patrocinio

Come presentare istanza per ammissione al gratuito patrocinio con il Fisco

Per ottenere il gratuito patrocinio è necessario presentare istanza, naturalmente allegando opportuna documentazione che giustifichi tale richiesta. Ma a chi deve essere presentata l’istanza? Presso le Corti di Giustizia Tributaria di primo e secondo grado è istituita un’apposita Commissione del patrocinio a spese dello Stato che, appunto, valuta le istanze. Si ricorda che davanti alle Corti di Giustizia Tributaria la difesa può essere affidata anche a commercialisti e consulenti del lavoro.

La Commissione, composta da:

  • Presidente della Corte di Giustizia Tributaria;
  • un giudice;
  • tre iscritti negli albi ed elenchi dei soggetti abilitati alla difesa tributaria.

Sappiamo che in Italia i giudizi possono essere abbastanza lunghi, la normativa prevede che, una volta presentata istanza di ammissione al gratuito patrocinio, il soggetto interessato deve comunicare ogni anno le eventuali variazioni di reddito. Il termine per comunicare le variazioni di reddito è di 30 giorni dalla scadenza del termine annuale, o dalla data di presentazione dell’istanza iniziale.

L’eventuale rigetto dell’istanza di ammissione al gratuito patrocinio può essere oggetto di ricorso al capo dell’ufficio giudiziario di riferimento entro 20 giorni. La revoca del beneficio, che può intervenire in seguito a controllo dei redditi, può essere impugnata nello stesso termine.

Vantaggi del gratuito patrocinio con il Fisco

Chi è ammesso al gratuito patrocinio, al momento della presentazione del ricorso non è tenuto al versamento del contributo unificato. Gli onorari del difensore e il rimborso delle spese spettanti sono liquidati con decreto dal giudice procedente quindi dalla Corte di Giustizia di primo o secondo grado o dalla Corte di Cassazione. Naturalmente il professionista deve emettere fattura.

La fattura deve essere intestata al

Ministero dell’Economia e delle Finanze
Dipartimento dell’Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi
Direzione dei Servizi del Tesoro (DST) – Ufficio IX
via XX Settembre 97, 00187 Roma
Codice Fiscale: 80415740580 – Codice IPA: 1FGB8C

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