Essere pagati quasi 5.000 euro per restare a letto per dieci giorni? L’Agenzia Spaziale Europea cerca volontari per un esperimento scientifico unico nel suo genere. Scopri tutti i dettagli!
Essere pagati quasi 5.000 euro per stare a letto tutto il giorno potrebbe sembrare un sogno, ma è una realtà offerta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’ente sta cercando volontari disposti a partecipare a un esperimento scientifico unico nel suo genere: trascorrere dieci giorni sdraiati su un letto d’acqua senza mai alzarsi, nemmeno per andare in bagno. L’obiettivo è studiare gli effetti della microgravità sul corpo umano e raccogliere dati utili per le future missioni spaziali.
L’esperimento fa parte del progetto Vivaldi III e si svolgerà presso la Clinica Spaziale Medes dell’Ospedale Universitario di Tolosa, in Francia. Ai partecipanti sarà richiesto di mantenere una posizione rilassata per tutta la durata dello studio, potendo svolgere attività come guardare serie TV, leggere libri e lavorare al computer, ma sempre sdraiati.
Nonostante la retribuzione interessante, l’esperimento presenta anche delle sfide. L’immobilità prolungata può influire sulla circolazione sanguigna, sulla massa muscolare e sulla densità ossea, replicando alcuni effetti dell’assenza di gravità nello spazio. Inoltre, anche le necessità più basilari, come andare in bagno, dovranno essere gestite in modo particolare.
Ma come funziona esattamente questo esperimento e chi può partecipare? Vediamolo nel dettaglio.
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ESA, come funziona l’esperimento Vivaldi III?
Il progetto Vivaldi III è la fase conclusiva di un più ampio studio scientifico condotto dall’ESA per analizzare gli effetti della microgravità sul corpo umano. Questo tipo di ricerche è fondamentale per migliorare la sicurezza e la salute degli astronauti che trascorrono lunghi periodi nello spazio.
I volontari selezionati saranno ospitati nella Clinica Spaziale Medes per un periodo complessivo di 21 giorni, suddivisi in diverse fasi:
- Fase 1 (5 giorni): preparazione e test iniziali per valutare le condizioni di salute dei partecipanti.
- Fase 2 (10 giorni): inizio della fase principale dell’esperimento, durante la quale i volontari dovranno restare completamente sdraiati su un letto d’acqua.
- Fase 3 (6 giorni): recupero e ulteriori test medici per monitorare gli effetti dell’immobilità prolungata.
Durante la fase principale, i partecipanti potranno mangiare, leggere, guardare la televisione e persino usare il computer, ma sempre mantenendo la posizione sdraiata. L’uso dei letti d’acqua serve a riprodurre al meglio le condizioni della microgravità, limitando il peso e la pressione sul corpo.
Uno degli aspetti più difficili dell’esperimento riguarda la gestione dei bisogni fisiologici. Se un volontario deve andare in bagno, dovrà comunicarlo al personale medico, che provvederà a trasportarlo su una barella speciale. Durante tutto il processo, il partecipante dovrà rimanere sdraiato, simulando le condizioni di assenza di gravità. Anche le altre attività quotidiane, come lavarsi o cambiarsi, saranno gestite con l’aiuto dello staff medico per garantire il rispetto del protocollo.
Dal punto di vista scientifico, lo studio mira a raccogliere dati su circolazione sanguigna, tono muscolare e densità ossea, per comprendere meglio i cambiamenti che gli astronauti subiscono nello spazio e sviluppare strategie per mitigarne gli effetti.
ESA, 5.000 euro per stare a letto: chi può partecipare?
L’esperimento è rivolto esclusivamente a volontari di sesso maschile, una scelta basata su criteri scientifici legati alla standardizzazione dei dati. I candidati devono essere in buona salute, senza particolari patologie che possano influire sui risultati dello studio. Inoltre, devono essere disposti a trascorrere quasi due settimane in completa immobilità, sottoponendosi a frequenti controlli medici.
Ma perché l’Agenzia Spaziale Europea sta investendo in questo tipo di ricerche? La risposta è semplice: comprendere gli effetti della microgravità sul corpo umano è essenziale per il futuro dell’esplorazione spaziale. Gli astronauti che trascorrono lunghi periodi in orbita sperimentano perdita di massa muscolare, riduzione della densità ossea e problemi di circolazione, fenomeni simili a quelli osservati in condizioni di immobilità prolungata sulla Terra.
Partecipare a questo esperimento non significa solo guadagnare quasi 5.000 euro in pochi giorni, ma anche contribuire concretamente alla ricerca spaziale. I risultati ottenuti potrebbero aiutare a sviluppare nuovi protocolli per garantire la salute degli astronauti durante le missioni a lungo termine, come quelle previste su Marte e la Luna.
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