Per il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri il piano è troppo imponente e complesso: “C’è bisogno di una cabina di regia”
Per il Recovery Plan “serve una cabina di regia” . Ad annunciarlo è il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, nel corso Rome Investment forum di scena oggi e domani in cooperazione con l’Association for Financial Markets in Europe (AFME) e Bloomberg.
Come riporta negli ultimi minuti l’ANSA, Gualtieri ha specificato che una simile riflessione arriva dopo un recente confronto politico, utile a chiarire come risulti indispensabile una forma di coordinamento per una simile misura.
Misura imponente e al contempo complessa, e che soprattutto - precisa - va a riguardare più amministrazioni e ministeri:
“Sul Recovery Plan c’è stato un confronto politico di recente perché si tratta di un problema cruciale: abbiamo bisogno di una funzione di coordinamento perché questi sono progetti complessi, non attribuibili a un’unica amministrazione, non vi è un unico ministero a cui dare i fondi dicendo di spenderli, c’è una combinazione di riforme e c’è quindi bisogno di una cabina di regia”.
Gualtieri su Recovery Plan: “Serve cabina di regia”
Già in mattinata Gualtieri aveva evidenziato come una “gestione adeguata dei 60 progetti” necessiti di un coordinamento centrale.
Questo anche perché - ha spiegato - il Recovery Fund è un’opportunità ma nasconde anche molti rischi:
“Bisogna spendere il denaro in maniera oculata, ma da privilegiare c’è la riforma delle riforme per migliorare la qualità della Pubblica Amministrazione, che sarà in grado di spendere tutte le risorse. Il compito sarà arduo: l’Italia riceverà la quota più rilevante di risorse e siamo forse il solo Paese che utilizzerà investimenti ulteriori.”
L’obiettivo, comunque’, è quello di far crescere il prodotto interno lordo del paese almeno fino al 2,3%, anche se gli scenari in corsa potrebbero cambiare e il ministro non esclude che si potrà “fare anche meglio”.
“Sono stime caute, proveremo a fare anche meglio se saremo in grado di realizzare questi investimenti, ma anche mantenendo tutta la prudenza siamo certi che vedremo un cambiamento strutturale del Paese.”
D’altronde su modalità ed efficacia della spesa di fondi europei è stato lo stesso Paolo Gentiloni a raccomandare grossa attenzione, ricordando le forti difficoltà registrate dal Paese negli anni passati e che non si potranno ripetere ora.
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