Se hai guardato questi video di YouTube, ora gli investigatori hanno i tuoi dati

Ilena D’Errico

25 Marzo 2024 - 21:53

Gli investigatori hanno chiesto i dati degli utenti che hanno guardato questi video su YouTube, ecco cos’è successo, quali video sono interessati e quali dati sono stati richiesti.

Se hai guardato questi video di YouTube, ora gli investigatori hanno i tuoi dati

YouTube è una delle piattaforme più utilizzate del mondo, con un primato indiscusso nella visualizzazione e condivisione di video. Negli anni sta raccogliendo contenuti di ogni tipo, compresi format di informazione e tutorial dei più disparati. Il suo utilizzo è semplice e intuitivo e per lo più gratuito, così è facile approdare anche in contenuti particolari, vista l’enorme mole di video, e continuare a guardarli giusto per curiosità.

Ebbene, se i video in oggetto interessano un’indagine o comunque sono correlati a qualche tipo di reato ciò rappresenta un problema, anche se magari gli utenti non ne sono nemmeno consapevoli. Senza cadere in teorie pseudo-complottiste, si può tranquillamente considerare risaputo che tutte le nostre attività su internet sono in qualche modo tracciate e tracciabili.

Ciò che assicura il rispetto della privacy sono le norme sul trattamento di questi dati che intanto deve essere acconsentito dagli utenti e comunque eseguito legalmente. Compagnie come Google e Meta, per citare le più note, sono costantemente attenzione affinché rispettino la legge ed eventualmente multate. Nella maggior parte degli ordinamenti, tuttavia, la tutela della privacy deve lasciare il passo - entro certi limiti - in presenza di interessi maggioritari, come la tutela dell’incolumità pubblica.

È accaduto qualcosa di simile, informa Forbes, dato che gli investigatori hanno richiesto i dati di chi ha guardato determinati video su YouTube, contenuti peraltro molto cliccati, nell’ambito di una complessa indagine criminale. Ma quali sono i dati interessati, come saranno utilizzati e soprattutto quali sono i video incriminati? Ecco cosa sappiamo.

L’indagine federale e i video su Youtube

Quali sono i video tanto allarmanti da richiedere la consegna dei dati di chiunque li abbia guardati su YouTube? Secondo l’analisi condotta dalla rivista statunitense, pare che i video in oggetto abbiano ricondotto la polizia, impegnata in un’operazione sotto copertura sul web, a un utente sospettato di riciclaggio di criptovalute. Il presunto riciclatore era noto su YouTube con lo pseudonimo elonmuskwhm.

Pare che dalle conversazioni tra quest’ultimo e gli agenti federali siano emersi video pubblicati sulla piattaforma, aventi ad oggetto tutorial sulla mappatura con droni e software di realtà aumentata. Contenuti visualizzati più di 30.000 persone, molte delle quali presumibilmente non correlate al caso.

Gli investigatori hanno raccolto i dati

Nel merito dell’indagine federale, gli investigatori hanno richiesto a Google, in qualità di società madre di YouTube, l’invio delle informazioni riguardanti gli utenti che hanno guardato i video citati, pubblicati dal creator indagato. In particolare, sarebbe stato richiesto l’accesso ai seguenti dati degli utenti:

  • nomi;
  • indirizzi;
  • numeri di telefono;
  • indirizzi IP;
  • attività su YouTube.

La richiesta era rivolta agli utenti che hanno visualizzato i video nel periodo compreso tra il 1° e l’8 gennaio 2023. Ovviamente, è stato chiesto alla compagnia di non diffondere queste informazioni prima per non pregiudicare le indagini, ma per il momento non è dato sapere se sia avvenuta o meno la consegna.

Un problema di privacy?

Gli esperti in tema di privacy e sicurezza dei dati personali sul web si sono detti piuttosto allarmati da questa notizia, sebbene gli investigatori federali ne abbiano difeso la legittimità in relazione all’investigazione criminale. Matt Bryant, portavoce di Google, ha dichiarato a Forbes che il trattamento dei dati effettuato dalla compagnia avviene nel rispetto della legge, in tutela della privacy e dei principi costituzionali.

Richieste di questo tipo sarebbero esaminate con attenzione, rigettando le domande inappropriate. La questione, comunque, è complessa, anche perché dagli Stati Uniti si può riflettere a tutti i paesi in cui quotidianamente i cittadini hanno accesso a internet.

Anche in Italia l’autorità giudiziaria può demandare l’invio di informazioni sugli utenti pertinenti a un’indagine penale e alla repressione di reati. La sicurezza è in questo caso una finalità superiore, che consente di superare i limiti sulla privacy, tenendo comunque conto del fatto che la conservazione e il trattamento delle informazioni avviene secondo la legge, non oltre quanto strettamente necessario e mai pubblicamente.

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