Guerra commerciale: i mercati attendono il 15 dicembre per capire se ci saranno nuove tariffe o l’accordo tra USA e Cina
La guerra commerciale è sempre sotto i riflettori degli analisti di mercato. Il focus adesso è sul 15 dicembre. L’interrogativo ruota intorno a cosa deciderà Donald Trump entro la metà del mese: verranno introdotte nuove tariffe?
I mercati attendono l’annunciata data per capire se davvero ci sarà una svolta o no nella battaglia delle tariffe che sta influenzando le Borse mondiali.
Proprio la giornata di oggi - 2 dicembre - è stata pessima, a causa di altre dichiarazioni poco rassicuranti del Presidente USA.
I prossimi giorni saranno cruciali per capire se accadrà qualcosa di nuovo - e positivo - nella guerra commerciale.
Guerra commerciale: i mercati attendono il 15 dicembre. I motivi
La caduta nelle piazze finanziarie di oggi ha risentito di una serie di eventi e, soprattutto, dell’atteggiamento di Trump. Anzi, delle sue parole di minaccia questa volta contro Argentina e Brasile, che potrebbero essere colpite da dazi sulle esportazioni di acciaio e alluminio.
Dinanzi allo scenario finanziario odierno, gli analisti hanno rimarcato quanto sia importante arrivare ad un quadro certo sulla disputa delle tariffe commerciali con la Cina.
I mercati, infatti, difficilmente torneranno a crescere se già entro il 15 dicembre Donald Trump non avrà sciolto le riserve sulla possibilità di riportare i dazi sulle merci cinesi.
Lo stallo della Fase 1 dell’accordo non fa ben sperare su una soluzione imminente, nonostante i negoziati non si siano mai fermati del tutto. La delicata questione di Hong Kong, inoltre, ha aumentato la distanza - e l’irritazione - tra le due superpotenze.
L’imminente arrivo del 15 dicembre, quindi, potrebbe essere uno stimolo per concludere un accordo. I mercati del mondo restano a guardare, in attesa di una vera svolta.
Sciogliere ogni dubbio sui dazi, infatti, è considerata la strategia migliore per far ripartire i mercati finanziari.
Anche il dato sui numeri sotto le attese per l’indice manifatturiero ISM è un segnale dell’incertezza dovuta alla guerra commerciale.
Il rischio tariffe si allarga
L’annuncio odierno di Donald Trump sulle potenziali tariffe ai metalli brasiliani e argentini dimostra quanto la guerra commerciale stia scatendando reazioni pericolose.
Secondo alcuni analisti, infatti, la manipolazione delle valute - come accusato dal Presidente USA - ha poco significato nella minaccia statunitense. E, soprattutto, dipende più dall’andamento dei mercati che dalle decisioni governative dei Paesi.
Piuttosto, Trump potrebbe reagire all’aumento delle vendite agricole del Brasile e dell’Argentina alla Cina. Rio de Janeiro, per esempio, è considerato il principale concorrente statunitense a Pechino per i semi di soia.
Il 15 dicembre si avvicina e potrebbe essere una data fondamentale per evitare il peggio della lunga battaglia tariffaria. Che, intanto, si sta evolvendo in negativo.
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