Durante la notte, lo Yuan si è portato sui livelli più bassi dal 2008 nei confronti del Dollaro Usa. Con questa mossa, le autorità cinesi hanno voluto sfidare Trump sul commercio, dopo la decisione di imporre dazi al 10% su 300 miliardi di dollari di beni del Dragone
Seduta all’insegna dei rialzi sul cambio Usd/Cny, che oggi ha raggiunto i suoi massimi dal 26 marzo 2008 a 7,0461.
A favorire la debolezza della valuta cinese sarebbero le stesse autorità del Dragone, che secondo le attese avrebbero dovuto difendere la soglia psicologica a 7 Yuan per Dollaro Usa. Sul mercato onshore invece, tale livello è stato abbondantemente superato nel corso di questa notte.
La mossa del colosso asiatico è una delle reazioni successive alla decisione di Donald Trump di imporre nuovi dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di beni cinesi a partire dal prossimo primo settembre. Oltre a questo, la Cina ha deciso di bloccare l’importazione di prodotti agricoli a stelle e strisce. In questo quadro, il deprezzamento dello Yuan mitiga l’effetto delle tariffe, permettendo al colosso asiatico di favorire le proprie esportazioni (mentre viene penalizzato l’export verso la Cina), gonfiando ancora il suo surplus commerciale.
In una nota rilasciata dalla Banca Popolare Cinese, si legge come la decisione di indebolire lo Yuan è stata presa a causa delle “misure unilaterali e protezioniste” degli Usa e “all’attesa di dazi contro la Cina”.
Questa mossa potrebbe però avere effetti negativi: uno Yuan troppo debole contro il biglietto verde avrebbe la possibilità di penalizzare le stesse aziende cinesi, che spesso sono indebitate in dollari americani. Un altro rischio è quello di provocare deflussi di capitali dalla Cina a causa di uno Yuan eccessivamente basso.
L’analisi tecnica sul cambio Usd/Cny
Usd/Cny, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, i rialzi di oggi hanno permesso all’Usd/Cny di effettuare il breakout della linea di tendenza di lungo periodo ottenuta collegando i top del 19 dicembre 2016 a quelli del 3 gennaio 2017.
Dalla ripartenza dello scorso 18 aprile, i corsi erano stati respinti solamente una volta, fallendo il test della trendline disegnata con i massimi del 31 ottobre e del 13 novembre 2018. Le quotazioni hanno quindi iniziato un periodo di lateralità, per poi effettuare la violazione della resistenza a 6,8952.
La struttura del cambio mette in luce la possibilità di successivi rialzi, con i venditori che potrebbero trovare la loro occasione solamente in caso di ritorno sotto la soglia psicologica a 7.
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