Dopo due mesi di guerra oltre due terzi dei morti palestinesi sono civili: Israele sta dando la caccia ad Hamas a Gaza e Khan Yunis ma le vittime sono soprattutto donne e bambini.
Più che una guerra quella in atto tra Israele e Hamas sembrerebbe essere una strage di civili. I numeri di questi due mesi di conflitto - tutto ha preso il via dopo l’attacco senza precedenti allo Stato ebraico dello scorso 7 ottobre a opera dei terroristi palestinesi - sono tremendi e solo in parte riescono a descrivere il dramma che si sta vivendo nella striscia di Gaza.
Stando agli ultimi bollettini, in questi due mesi di guerra ci sono stati circa 1.400 morti israeliani e oltre 16.000 palestinesi. I militari o i miliziani uccisi però sono solo una piccola parte - non che le loro vite contino di meno -, con la maggior parte delle vittime che sarebbero bambini.
Al 6 dicembre nella striscia di Gaza stando ai dati diffusi da Al Jazeera sono state uccise 16.248 persone, tra cui 7.112 bambini e 4.885 donne. I combattenti di Hamas morti vengono stimati in circa 5.000 - su un totale di 25.000 miliziani - di cui 1.000 durante l’attacco del 7 ottobre.
Israele invece ha dato notizia di 1.405 morti totali in questa guerra di cui quasi 1.200 civili. Da quando Tel Aviv ha iniziato la sua operazione via terra nella striscia di Gaza, sarebbero 70 i militari israeliani rimasti uccisi.
A questo tragico bollettino bisogna aggiungere 262 morti palestinesi - 62 bambini - in Cisgiordania dove i coloni e l’esercito israeliano hanno sgomberato con la forza diversi insediamenti palestinesi, 7.600 dispersi nella striscia di Gaza e quasi 45.000 feriti.
Finita la tregua, adesso Israele starebbe cercando di occupare anche la parte Sud della striscia di Gaza - zona in cui si sono rifugiati buona parte degli oltre 2 milioni di palestinesi che vivono nell’enclave - assediando la città di Khan Yunis dove si pensa abbiano trovato rifugio i vertici di Hamas: il timore però è quello di una nuova strage di civili.
Guerra Israele-Hamas: una strage di civili
I numeri dei morti della guerra in atto tra Israele e Hamas parlano tristemente chiaro: i due terzi delle vittime sono civili, quasi la metà bambini. Una autentica strage in barba al diritto internazionale che potrebbe aggravarsi nelle prossime settimane.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il 60% dei 68 milioni di morti (sigh!) sono stati civili, il 50% nella Grande Guerra. Nella striscia di Gaza adesso si starebbero superando queste tristi percentuali.
Bisogna poi considerare che una buona parte delle vittime civili durante le due Guerre Mondiali sono morte a causa di carestie o malattie, mentre adesso a Gaza City o a Khan Yunis donne e bambini stanno morendo a causa delle bombe sganciate da Israele, ordigni con una carica fortissima in quanto hanno come scopo la distruzione dei tunnel sotterranei di Hamas.
Lo scopo di Israele in questa guerra è quello di eliminare per sempre Hamas, ma nonostante la rapida penetrazione all’interno della striscia di Gaza per raggiungere il suo obiettivo Tel Aviv potrebbe impiegare altre settimane se non mesi.
Il bilancio dei morti e dei feriti di conseguenza appare essere destinato ad aumentare, con 2 milioni di palestinesi che ora sono come in “trappola” nella parte Sud della striscia di Gaza: l’unica via di fuga è il varco di Rafah che però è stato chiuso dall’Egitto. Se non si dovesse riuscire a intervenire rapidamente questo dramma a breve potrebbe assumere delle proporzioni spaventose.
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