L’Archivio Disarmo ha realizzato una simulazione di un attacco russo in Italia in caso di guerra nucleare: otto le città obiettivo, a Napoli ci sarebbero subito 21.000 morti.
In caso di guerra nucleare, quali città in Italia potrebbero essere l’obiettivo di un attacco con armi non convenzionali da parte della Russia? Poi, quali potrebbero essere le conseguenze di un bombardamento del genere?
Domande queste che fino allo scorso anno potevano essere iscritte nel novero della fantascienza ma che invece adesso, causa scoppio della guerra in Ucraina con annesse minacce nucleari, appaiono essere tristemente d’attualità.
Con lo spauracchio di una guerra nucleare che continua ad aleggiare sopra i cieli del Vecchio Continente, l’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo - IRIAD ha pubblicato nella sua rivista mensile una simulazione di un attacco atomico ai danni dell’Italia.
Nell’analisi denominata “scenari nucleari in Italia”, l’Archivio Disarmo si è posta la domanda su cosa potrebbe succedere nel nostro Paese “nel caso di un’escalation della guerra in Ucraina in cui la Russia facesse ricorso ad armi nucleari rivolte contro i paesi europei della Nato”.
“Utilizzando il modello di mappa interattiva Nukemap creato da Alex Wellerstein e senza nulla dire circa le probabilità di attuazione di una simile ipotesi – si legge - Abbiamo elaborato la simulazione di un attacco nucleare che coinvolgesse obiettivi militari (nazionali e Nato) in Italia”.
Guerra nucleare: la simulazione in Italia
Nel realizzare la sua simulazione, l’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo - IRIAD ha applicato “il modello Nukemap allo scenario di una guerra nucleare globale” focalizzandosi su cosa potrebbe accadere in Italia.
“L’obiettivo di Archivio Disarmo è quello di mettere in guardia nei confronti di una terribile minaccia - ha voluto precisare l’Istituto nel suo studio - Come noi e con molti più mezzi di noi, confidiamo che allo stesso obiettivo stiano lavorando i governi, le organizzazioni internazionali di cui fa parte l’Italia e le Nazioni unite”.
Inoltre c’è la convinzione da parte di Archivio Disarmo che “che un primo uso di armi nucleari anche tattiche da parte della Russia, anche di ridotta potenza, anche contro un bersaglio soltanto simbolico o nel quadro di un sedicente test, innescherebbe un’escalation che porterebbe allo scontro con armi nucleari di medio raggio e strategiche e, quindi, inevitabilmente, all’olocausto nucleare”.
Entrando nel dettaglio della simulazione di una guerra nucleare, l’ipotesi è che le “testate nucleari sarebbero comunque sganciate sulle basi italiane da bombardieri nucleari”; per quanto riguarda invece la portata distruttiva di questi ordigni “ipotizziamo una potenza di 9 kt: trattandosi di armi tattiche, la potenza è infatti in linea con quelli che sarebbero gli obiettivi portati avanti da Mosca nel nostro scenario”.
Le città obiettivo
Quali potrebbero essere le città italiane obiettivo di un attacco russo in caso di una guerra nucleare? Stando allo studio, la Russia “con molta probabilità andrebbe a colpire le basi militari dislocate nei Paesi europei aderenti al Patto Atlantico, in modo da danneggiare le forze armate e gli arsenali della coalizione”.
In Italia di conseguenza i primi “obiettivi a essere colpiti sarebbero senz’altro Ghedi e Aviano, ovvero le due basi sul territorio italiano dove sono stoccate bombe nucleari statunitensi”.
Oltre alle due basi di Ghedi e Aviano, gli altri obiettivi sarebbero “Vicenza (Caserma del Din e Caserma Ederle), Livorno (Camp Darby), Gaeta, Napoli (Naval Support Activities Naples), Taranto e Sigonella (Naval Air Station Sigonella)”.
Le conseguenze simulate dall’Archivio Disarmo di una guerra nucleare in Italia sono da far tremare i polsi. “Nel caso di Ghedi - si legge - Si stima che l’esplosione dell’ordigno provocherebbe 450 morti e 3.220 feriti. Per quel che riguarda la base aerea di Aviano, i risultati sarebbero essenzialmente molto simili: in questo caso le vittime provocate dall’esplosione sono quantificate in 710 morti e 2.210 feriti”.
Un attacco nucleare a Napoli provocherebbe circa 21.000 morti e 109.000 feriti, a Vicenza 12.000 morti e 45.000 feriti, a Gaeta 12.000 morti e 5.000 feriti e a Taranto 7.500 morti e quasi 27.000 feriti.
In totale in Italia una guerra nucleare, nel suo primo atto, provocherebbe subito 55.000 morti e oltre 190.000 feriti “come solo effetto delle detonazioni degli ordigni (di natura “tattica” e quindi incomparabilmente più contenuti rispetto agli omologhi strategici) sulle nostre basi militari più importanti dislocate lungo tutta la Penisola, da Nord a Sud”.
Stime queste “da intendere al ribasso” che ci fanno capire come, dallo scorso 24 febbraio, il mondo intero stia camminando sul bordo del precipizio di una guerra nucleare che potrebbe mettere a rischio l’esistenza stessa del genere umano.
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