Guerra Russia-Nato, Meloni e Salvini la pensano diversamente: che farà l’Italia?

Alessandro Cipolla

27 Maggio 2024 - 08:28

Le parole di Stoltenberg avvicinano una guerra diretta tra Nato e Russia: Meloni e Salvini però non sembrerebbero essere in sintonia sulla strategia di un’Italia che conta sempre meno.

Guerra Russia-Nato, Meloni e Salvini la pensano diversamente: che farà l’Italia?

Tutti parlano di una possibile guerra mondiale tra Russia e Nato e, adesso, anche Giorgia Meloni si è ritagliata un momento del suo tempo tra i vari video social per rendere nota quale sia la posizione di Palazzo Chigi dopo le ultime esternazioni di Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza atlantica.

È giunto il momento per gli alleati di valutare se non sia il caso di revocare alcune delle restrizioni sull’uso degli armamenti che hanno donato all’Ucraina, soprattutto ora che molti combattimenti sono in corso a Kharkiv, vicino al confine - ha dichiarato Stoltenberg in un intervista rilasciata all’Economist -. L’Ucraina ha il diritto di difendersi e questo include anche colpire obiettivi in territorio russo”.

Parole che hanno spaventato le cancellerie di mezzo mondo visto che, uno scenario del genere, sarebbe una scontata anticamera di una guerra totale tra la Russia e la Nato. Non a caso anche dal nostro governo si sono levate diverse critiche rivolte a Stoltenberg.

L’incubo di una terza guerra mondiale - potenzialmente anche nucleare e nel cuore dell’Europa - non sembrerebbe turbare il sonno di Giorgia Meloni che, intervistata a In mezz’ora su Rai 3, ha rotto il suo assordante silenzio sul tema Ucraina.

Guerra Nato-Russia: Meloni minimizza, Salvini no

Non so perché dica una cosa del genere. Credo che bisogna essere prudenti, ma credo pure che sia giusto che la Nato mantenga la sua fermezza - ha dichiarato durante l’intervista Giorgia Meloni -. Fermo restando che ci sono incognite, ritengo controproducente il racconto allarmante di una Europa sull’orlo di un conflitto ampio, irresponsabile chi alimenta questo racconto. La deterrenza è l’unico rimedio, se si parla di via diplomatica è perché finora si è mantenuto equilibrio tra le forze", dice Meloni ricordando il motto latino ’se vuoi pace prepara la guerra”.

Per Meloni così sarebbe un irresponsabile allarmismo parlare di rischi di una guerra tra Nato e Russia dopo le parole di Stoltenberg, ma complice la campagna elettorale per le elezioni europee non tutti nel governo sembrerebbero pensarla allo stesso modo.

Stoltenberg o ritratta o chiede scusa o si dimette - ha dichiarato Matteo Salvini -. Perché per parlare di guerra per parlare di usare le bombe o i missili o le armi italiane che abbiamo mandato all’Ucraina per difendersi sul suo territorio invece per combattere, colpire e uccidere fuori dal suo territorio, può farlo non in nome mio, non in nome della Lega, non in nome del popolo italiano”.

Salvini non sembrerebbe avere la stessa tranquillità di Meloni: “Io non voglio lasciare ai miei figli la terza guerra mondiale alle porte, quindi la Nato non può imporci di uccidere in Russia né nessuno può imporci di mandare dei soldati italiani a combattere o a morire in Ucraina, un conto è difendere, un conto è uccidere quindi assolutamente mai nella vita e quindi questo signore o chiede scusa o rettifica o si dimette".

Anche se più pacata nei toni, la posizione di Antonio Tajani sembrerebbe essere più vicina a quella del leader della Lega che a quella della premier: «Le scelte di Kiev sono scelte di Kiev, noi non manderemo un militare italiano in Ucraina e gli strumenti militari mandati dall’Italia vengono usati all’interno dell’Ucraina. Lavoriamo per la pace, i messaggi che arrivano dalla Russia poi provocano anche una guerra ibrida che si combatte però dobbiamo sempre lavorare per la pace e abbassare i toni. Noi siamo parte integrante della Nato ma ogni decisione dev’essere presa in maniera collegiale».

Stoltenberg decide per la Nato (e per l’Italia)?

Matteo Salvini a differenza di Giorgia Meloni sembrerebbe dare molto peso alle parole di Jens Stoltenberg, una domanda però sorge spontanea: cosa dobbiamo aspettarci dopo questa presa di posizione da parte del segretario generale della Nato?

Una decisione del genere deve essere presa all’unanimità da parte degli Stati membri della Nato, con Ungheria e Turchia che già hanno fatto sapere che sono contrari all’utilizzo di armi occidentali per colpire il territorio russo.

Non a caso nelle scorse settimane spesso si è ipotizzato dell’intervento solo di alcuni Paesi facenti parte della Nato, come per esempio la Francia, i baltici e la Polonia, proprio a causa di queste divisioni che non sarebbero superabili.

Da un lato così sembrerebbe avere un senso la posizione di Giorgia Meloni, se non fosse che il rischio di un allargamento della guerra in Ucraina sia ugualmente molto alto anche senza l’unanimità all’interno della Nato.

Stoltenberg però che è un segretario in scadenza di certo non ha fatto un’uscita del genere senza il permesso degli Stati Uniti, autentici deus ex machina di tutte le dinamiche riguardanti l’Alleanza atlantica.

Il sentore è che l’Italia sia totalmente appiattita sulla posizione di Washington, con Meloni che a ruoli invertiti probabilmente avrebbe usato le stesse parole di Salvini e viceversa, specie in una campagna elettorale dove Lega e Fratelli d’Italia si contendono lo stesso elettorato.

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