Hai speso troppi soldi e ti sei pentito? Ecco come mai alla fine ti convinci che ne è valsa la pena. Cosa dice la psicologia.
Quante volte ci è capitato di non esserci regolati con le spese e di aver sforato considerevolmente il budget a disposizione?
Conosciamo tutti la sensazione che ne consegue: rammarico, pentimento, fastidio o senso di colpa, oppure un mix di tutto ciò che va a generare un senso di disagio in noi stessi.
Spesso, però, questo strano stato emotivo è di breve durata poiché viene rimpiazzato dalla convinzione che alla fine, sotto sotto, abbiamo fatto la scelta giusta e quei soldi sono stati investiti correttamente.
La psicologia spiega perché questo accade e come riusciamo ad autoconvincerci che di aver speso così tanti soldi ne sia valsa la pena.
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Cos’è la dissonanza cognitiva?
Il concetto di dissonanza cognitiva è uno dei paradigmi fondamentali della psicologia sociale e ha contribuito molto nel definire alcuni dei meccanismi comportamentali degli individui.
È stato teorizzato da Leon Festinger nel 1957 e assume che quando una persona attua dei comportamenti incoerenti rispetto alle sue credenze e opinioni manifesta una sensazione di disagio psicologico chiamato dissonanza cognitiva.
Questo stato di tensione spinge il soggetto ad attuare delle modifiche sui comportamenti o sugli atteggiamenti per cercare di ristabilire un senso di coerenza interna.
Per fornire un esempio pratico in cui la dissonanza agisce, immaginiamo il caso di un fumatore.
Questo sa benissimo che fumare fa male alla salute ma, nonostante ciò, continua a farlo. Tale contraddizione genera in lui una sensazione di malessere interiore dovuto alla consapevolezza dell’abitudine dannosa che, però, vuole praticare comunque.
Tuttavia, a nessuno piace sentirsi incoerente e per ridurre la tensione interna il fumatore potrebbe trovare delle giustificazioni come, ad esempio, quella che il fumo rilassa o che non è così pericoloso perché si conosce chi ha fumato per tutta la vita e, comunque, è vissuto a lungo.
In pratica, anziché cambiare comportamento e smettere di fumare, preferiamo modificare la nostra linea di pensiero pur di sentirci meglio.
Questo meccanismo entra in gioco in moltissime situazioni diverse della nostra vita, anche quando dobbiamo giustificare scelte e decisioni economiche.
Hai speso troppo? Ecco perché ti convinci ne sia valsa la pena
Similmente all’esempio precedente, la dissonanza cognitiva entra in gioco anche quando ci rendiamo conto di aver speso una somma eccessiva per l’acquisto di un prodotto o di un servizio.
Ad esempio, soprattutto quando compriamo un qualcosa che non si rivela poi all’altezza delle aspettative, sperimentiamo una sensazione di disagio dovuta all’idea di noi come “consumatori intelligenti” che percepiamo compromessa.
Per questo motivo, invece che ammettere di aver fatto un acquisto sbagliato, preferiamo razionalizzare e cambiare opinione a riguardo, convincendoci che il prodotto sia in realtà di buona qualità e che, quindi, ne sia valsa la pena.
- Abbiamo speso più di quello che potevamo permetterci per l’ultima vacanza in montagna? “Non fa niente, sono esperienze che difficilmente ricapiteranno”.
- Ho atteso ore per mangiare in un ristorante stellato molto costoso e alla fine il cibo era mediocre? “Beh, almeno l’atmosfera era unica, ne è sicuramente valsa la pena”.
- Ho comprato il nuovo modello di uno smartphone ma poco tempo dopo è uscito il successivo? “Va bene lo stesso, le differenze sono minime e i soldi sono stati comunque ben spesi”.
Questi sono alcuni esempi di come la spinta interna a risolvere lo stato di dissonanza ci porta al cambiamento, spesso inconsapevole, delle nostre opinioni ed è così che riusciamo a convincerci, quasi sempre, che i soldi spesi siano stati ben investiti, anche quando è palese il contrario.
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