Hobby e fisco: posso vendere quello che creo?

Caterina Gastaldi

16 Settembre 2022 - 19:43

Vendere i prodotti frutto del proprio hobby è legale, ma a seconda di come avviene bisognerà aprire la partita Iva o essere in possesso dell’apposito tesserino.

Hobby e fisco: posso vendere quello che creo?

In Italia un hobbista ha la possibilità di vendere le proprie creazioni. Bisogna però valutare se, effettivamente, si rientri tra gli hobbisti o se sia necessario aprire una partita Iva. La normativa al riguardo infatti può risultare piuttosto complessa e, in caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto del settore, come un commercialista.

In generale è prima di tutto necessario capire se si rientri nella categoria degli hobbisti o dei creator, e informarsi riguardo alle regole previste per la vendita dei propri prodotti all’interno del Comune di appartenenza. Infatti sono previsti dei tetti massimi per il costo del singolo pezzo, che però possono cambiare da Comune a Comune. Nel caso in cui si volesse partecipare a fiere e mercatini si dovrà anche seguire l’iter previsto, che richiede il possesso del tesserino identificativo per hobbisti.

Hobbista o creativo

Vendere oggetti fatti a mano, con o senza partita Iva, è possibile. Il primo passo per farlo è capire se si rientra nella categoria degli hobbisti o dei creativi. La differenza fondamentale tra queste due opzioni è la possibilità di appoggiarsi e usufruire del diritto d’autore, eventualità disponibile per coloro che rientrano nella categoria dei creativi.

In breve, gli hobbisti sono solitamente degli artigiani che vanno a creare qualcosa partendo da beni già esistenti assemblandoli tra loro, come qualcuno che nel suo tempo libero ama creare bracciali o collane con perline e materiali acquistati appositamente allo scopo.

I creativi, invece, possono vantare il diritto d’autore sull’opera creata e realizzano beni completamente nuovi con la loro manualità e abilità. In questo caso un poeta, anche amatoriale, rientra nella categoria del creativo e può appoggiarsi alla disciplina relativa al diritto d’autore.

Elementi dell’hobbista

Per il momento in Italia non esiste una normativa specifica apposita per coloro che agiscono nel campo degli hobby, ma esistono comunque indicazioni relative alle caratteristiche da rispettare.

Per poter procedere con la vendita dei propri prodotti in qualità di hobbista, e quindi non professionalmente, è necessario:

  • che il valore massimo di ogni singola creazione non superi i 250 euro. Questa regola vale a livello nazionale, ma i Comuni hanno la possibilità di imporre limiti inferiori. In diverse parti d’Italia il prezzo massimo consentito è di 100 euro, e sarà necessario informarsi presso il proprio Comune al riguardo;
  • l’attività deve essere svolta in modalità occasionale e non professionale, e non organizzata come un lavoro vero e proprio;
  • i ricavi dell’attività non devono superare i 5.000 euro;
  • bisognerà certificare ogni vendita tramite il rilascio di una ricevuta non fiscale. Nel caso in cui la vendita singola dovesse superare i 77,47 euro, sarà necessario apporre una marca da bollo del valore di 2 euro. Le ricevute dovranno essere conservate, per poter inserire i guadagni all’interno della dichiarazione dei redditi, nella sezione “redditi diversi”, nel caso in cui i propri guadagni totali (quindi da ogni attività) superino i 4.800 euro.

Vendere senza partita Iva

Per poter vendere senza procedere con l’apertura di una partita Iva è necessario che l’attività avvenga in maniera non professionale e che sia occasionale. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, infatti, non è necessario che i ricavi della propria attività superino un certo tetto perché venga richiesta l’apertura della partita Iva, ma solo che l’attività perda la caratteristica dell’occasionalità.

Cosa significa? Per esempio, una persona con l’hobby della falegnameria, che vende le sue creazioni quattro o cinque volte all’anno, magari presenziando a dei mercatini, difficilmente verrà visto come un professionista del settore e potrà considerare la sua attività come occasionale.

Diversamente, qualcuno che produce dei ciondoli home made, e partecipa a mercatini e fiere ogni fine settimana, o li propone in vendita sui propri canali social e marketplace, perderà la caratteristica dell’occasionalità.

Tesserino per hobbisti e mercatini

Per poter vendere i propri prodotti, anche a livello hobbistico, a mercatini e fiere, è necessario rispettare altre regole oltre a quelle sopra citate riguardanti l’occasionalità e il prezzo massimo della singola unità.

Se non si ha la partita Iva per poter partecipare ai mercatini avendo tutto in regola in caso di controlli da parte della Polizia o Guardia di Finanza è necessario essere in possesso di:

  • tesserino degli hobbisti, ha solitamente il valore di un anno e un costo variabile a seconda della propria regione. Dovrà essere esposto al mercatino;
  • dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che si deve presentare presso il Comune in cui si svolge l’evento, dove si dichiara il tipo di attività che si svolge. Visto che non esiste un modello unico, la soluzione migliore è rivolgersi a chi organizza l’evento;
  • qualsiasi altra tipologia di documentazione richiesta nello specifico dal Comune in cui ci si trova. Anche in questo caso ci si può rivolgere direttamente agli organizzatori, o al Comune in questione.

Vendere su siti internet o in conto vendita

Nel caso in cui un hobbista, o un creativo, volesse vendere i propri prodotti online appoggiandosi a marketplace, o creando un proprio portale, difficilmente potrà fare a meno di aprire una partita Iva. Questo perché, anche nel caso in cui venissero venduti prodotti solo poche volte all’anno, questi sarebbero comunque sempre esposti e possibilmente acquistabili. L’attività diventerebbe quindi non più saltuaria, ma costante nel tempo.

Questo non significa però che non si possa avere un portale con le proprie creazioni esposte, che possa fungere da portfolio, per esempio. All’interno del sito si potranno anche inserire i contatti per permettere agli interessati di richiedere informazioni riguardo la possibilità di comprare qualcosa. L’importante è che non vengano esposti i prezzi.

La possibilità del conto vendita, invece, è un’opzione che permette agli hobbisti di consegnare le proprie creazioni a un negozio che, entro un certo limite di tempo, si preoccuperà di venderli (rincarati) a terzi, riconoscendo al creatore un compenso a seguito della vendita, o la restituzione del prodotto in caso contrario. Questa opzione è disponibile per gli hobbisti, sempre che rimanga saltuaria e per piccole quantità.

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