Hong Kong e il ricordo di Tiananmen, forse per l’ultima volta

Violetta Silvestri

04/06/2020

Ad Hong Kong si sfida il divieto contro le manifestazioni per ricordare la repressione di piazza Tiananmen. In un clima infuocato contro Pechino, i cittadini non vogliono dimenticare l’evento di 31 anni fa, almeno per l’ultima volta

Hong Kong e il ricordo di Tiananmen, forse per l’ultima volta

Hong Kong: va in scena il ricordo della repressione cinese di piazza Tiananmen, a 31 anni di distanza.

Un memoriale particolare e denso di significato quello di quest’anno per l’ex colonia britannica. L’anniversario dell’evento che ha segnato la storia della Cina e del mondo, infatti, arriva proprio in un momento cruciale, nel quale divampano le proteste contro Pechino per il suo tentativo - proprio come 31 anni fa, ripetono i manifestanti - di controllo e violazione dei diritti.

Mai come oggi, 4 giugno 2020, i cittadini di Hong Kong si sentono uniti nel ricordare quelle lontane proteste, ancora vive nella mente di ognuno di loro. Molti, infatti, temono che questa sia l’ultima occasione concessa dalla Cina per non dimenticare piazza Tiananmen.

Hong Kong sfida (ancora) la Cina su Tiananmen

Migliaia di manifestanti a Hong Kong hanno sfidato il divieto di organizzare una veglia collettiva in memoria delle vittime della repressione di piazza Tiananmen del 1989 a Pechino.

L’evento è organizzato ogni anno, ma questa volta la polizia lo ha vietato in nome, almeno ufficialmente, delle misure di sicurezza per il coronavirus.

Decine di migliaia di persone normalmente celebrano l’anniversario della strage di piazza Tiananmen a Hong Kong, ma ora la minaccia è il dispiegamento di 3.000 agenti antisommossa per fermare commemorazioni anche piccole o improvvisate.

In realtà, gli avvertimenti e i divieti non hanno bloccato i cittadini di Hong Kong. Diverse migliaia di persone si sono unite al raduno principale di Victoria Park, cantando slogan come “Liberate Hong Kong, rivoluzione dei nostri tempi” e “Lotta per la libertà, stai con Hong Kong”.

Reuters ha riportato la notizia del tentativo della polizia di disperdere i manifestanti con spray al peperoncino.

Il ricordo della storia di repressione delle proteste a piazza Tiananmen è quanto mai significativo per Hong Kong quest’anno. L’ingerenza di Pechino, infatti, si è fatta sempre più evidente e opprimente.

Molti, infatti, ritengono che proprio questo 4 giugno 2020 sarà uno spartiacque e segnerà la fine della libertà di espressione e dei diritti per Hong Kong. Tanti sono certi che con la legge di sicurezza voluta da Pechino nemmeno l’ex colonia britannica potrà più ricordare Tiananmen.

Tiananmen: simbolo di lotta per Hong Kong, tabù per la Cina

Hong Kong e Macao sono le uniche parti della Cina a cui è stato permesso di commemorare gli eventi di piazza Tiananmen del 1989.

Una veglia annuale si tiene a Hong Kong dal 1990. Altrove, Pechino ha imposto severi controlli e divieti di ricordare, e soprattutto diffondere pensieri e immagini, quella pagina di storia cinese.

Il 4 giugno 1989, truppe e carri armati hanno aperto il fuoco sui manifestanti democratici a Pechino - le stime dei morti variano da poche centinaia a diverse migliaia. Per la potenza asiatica è ancora un tabù.

Per Hong Kong, invece, è un simbolo di lotta, proprio contro la Cina. Per questo, anche l’attivista Josuha Wong ha dichiarato: “Quest’anno potrebbe essere l’ultimo anno in cui possiamo parlare pubblicamente del 4 giugno. Una volta entrata in vigore la legge sulla sicurezza nazionale, la semplice menzione dell’evento sarà oggetto di un’azione legale”.

Non si può, quindi, tacere, secondo il leader delle proteste. Si prevedono giorni ancora difficili per Hong Kong.

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