Il lavoro che cambia, la sostenibilità, la riduzione del divario digitale, la sicurezza: segni da cercare e trovare in chi fa trasformazione digitale
Gli uffici di Cernusco sul Naviglio hanno riaperto da mesi, i primi ingressi sono avvenuti su base volontaria, poi pian piano il resto: “Ma non sarà più come prima: due giorni in ufficio, tre fuori. Negli uffici si viene per collaborare, per interagire”. A parlare così con noi è stato l’amministratore delegato di HP, Giampiero Savorelli, storica azienda tecnologica, da decenni punto di riferimento dell’innovazione.
Ibrido vuol dire nella collaborazione
Il tema del futuro del lavoro, del nuovo workplace, è stato già toccato da HP con i clienti.
Oggi bisogna essere hybrid: “la pandemia ha cambiato il nostro modo di lavorare. Io sono sempre collegato perché l’esperienza d’uso dei dispositivi è eccellente. I pc sono aumentati nelle case, ma anche nelle aziende: le banche per esempio hanno accelerato l’informatizzazione da diversi anni, hanno adottato i notebook e gli accessori a contorno, per avere una esperienza di comunicazione ottimale. Perché essere hybrid vuol dire essenzialmente credere nella collaborazione”.
Viva l’ufficio
Ma dopo la pandemia il futuro del lavoro si gioca anche sul piano del bilanciamento con la vita privata: “un tema di benessere molto importante - ammette Savorelli - . Ma il grosso rischio è quello legato alla perdita della cultura aziendale”.
Stando da remoto, a casa. le persone hanno imparato a lavorare in modo individualistico. E questo rischia di cambiare le cose.
“Una volta c’era uno spirito di gruppo, che deve tornare a svolgere il proprio ruolo virtuoso. E poi c’è lo scambio di informazioni, che per aziende come la nostra sono un vantaggio competitivo pazzesco”.
Senza dimenticare quel grande fattore K, alchemico, che è il body language, figlio della prossemica, dello stare insieme, del condividere.
Così come il passaggio al lavoro ibrido ha dimostrato la possibilità di poter lavorare virtualmente da qualsiasi luogo, anche la modalità con cui le persone collaborano, sia in ufficio che fuori, sta evolvendo.
Risulta che l’80% dei manager sta ridefinendo gli spazi di lavoro per focalizzarsi maggiormente sulla collaborazione.
HP ha sviluppato Presence, per una nuova era del lavoro ibrido con soluzioni per spazi meeting, computer e periferiche per potenziare le esperienze di conferencing.
I Presence Meeting Space sono scalabili dalle sale riunioni ai grandi spazi e interagiscono in modo intuitivo con gli utenti per la meeting experience ottimale e sicura: protezione dalle minacce informatiche, funzionalità di privacy delle telecamere, per dare alle persone la certezza di collaborare senza temere violazioni.
HP e la sostenibilità
Complementare alla trasformazione dello spazio e del modo di lavoro è il tema della sostenibilità.
"Per noi non è una novità - ha detto Savorelli - la nostra strategia è partita nel 1957 con i valori dei fondatori che riguardavano l’ambiente e la cultura aziendale, le persone. Il tema bisogna sentirlo: una cosa è una presentazione powerpoint, una cosa è farlo, le azioni. Per esempio, quando parliamo di clima, obiettivo è ridurre CO2. L’obiettivo lo si ottiene lavorando a livello complessivo sulla intere supply chain: dalla costruzione al packaging, dai trasporti ai prodotti”.
Esempio: il notebook Elite Dragonfly era fatto già nel 2019 da plastica proveniente dal recupero dagli oceani. Oppure le cartucce delle stampanti sono fatte con materiale riciclato.
Anche la società deve essere sostenibile
Proseguendo sulla catena della responsabilità sociale troviamo il tema delle relazioni sociali e dei diritti. In Hp si applica la open door policy: si può parlare con qualsiasi manager trasparentemente.
Non solo, il tema delle open relationship vale per tutto l’ecosistema: “le persone che lavorano per noi devono essere qualificate a farlo”.
E se parliamo di società, sul tavolo c’è, oramai da anni la riduzione divario digitale.
“Nel 2021 - ha proseguito Savorelli - abbiamo lanciato un programma di volontariato nell’orario lavorativo. Il dream coach: i colleghi vanno nelle scuole a parlare di tecnologia, di soft skill, di growth mindset, ovvero della volontà di accettare le sfide".
La sostenibilità è un driver di business: "noi certifichiamo i partner come change maker. Una certificazione ulteriore che identifica da che parte stai”.
Sicurezza e qualità dei dati
Sempre proseguendo sulla scala della responsabilità, troviamo la sicurezza. “La nostra strategia sulla sicurezza ha oramai 20 anni, il nostro laboratorio lavora a 360 gradi. Il discorso hybrid apre la vulnerabilità quando non sei nella rete aziendale. Il work from home ha portato ad un aumento degli attacchi sugli endpoint del 200%".
Vero, il tema della cybersecurity è esploso: «basta vedere in borsa come vanno le società che fanno servizi di security. Noi già nel 2012 avevamo SureStart sui pc per proteggere il Bios, SureView per ridurre l’angolo visivo dell’hacker. L’anno scorso abbiamo rivisto la nostra proposizione, tutte le soluzioni sono segmentate, dal privato alla grossa azienda».
SureClick Enterprise, per esempio, è un software, che protegge i file creando una virtual machine attorno al documento e impedisce al ransomware di propagarsi. «Lo proponiamo come licenza software, con versione SMB per aziende sotto i 10 dipendenti, anche per una sola persona: SureClick Pro».
Innovazione della produzione
Chi innova per il sistema paese deve occuparsi di tutti gli aspetti. A livello di produzione, unica fra le grandi società tech, HP ha puntato da oltre un lustro sulla stampa 3D, “che ora arriva alla stampa di massa, che significa che possiamo produrre prodotti finiti di largo consumo”.
Ma la tradizione di HP ci parla anche della stampa 2D, quella industriale. “Ora è diventata molto innovativa: dalla tecnologia analogica al digitale si imprime una velocità incredibile, si stampano milioni di copie tutte diverse fra loro”.
E innovazione vuol dire anche PNRR e Pmi. “Qui il nostro ruolo è centrale. I fondi sono un’opportunità gigantesca, sia per la produzione, sia per la scuola. E con le Pmi abbiamo un’opportunità gigantesca: l’automatizzazione dei processi. Che significa togliere Excel e diffondere dentro i gestionali. Ora che siamo usciti dall’emergenza c’è un tema di competitività che passa attraverso la trasformazione digitale. C’è da far evolvere il modello organizzativo”.
In conclusione Savorelli ammette che il 2021 per HP è stato un anno di grossissima crescita, soprattutto nei pc, nelle stampanti. Ha ancora grossi margini di crescita in campo hybrid, anche per via delle acquisizioni, come quella di Poly.
Le aree strategiche su cui HP sta investendo sono il gaming e le periferiche, la sicurezza, l’hybrid work (in termini di dispositivi e servizi) la personalizzazione e il 3D e i servizi e le subscription.
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