I dispositivi Huawei hanno grosse lacune sul fronte sicurezza secondo il governo britannico, che ha sposato in pieno la linea statunitense. I dettagli
I dispositivi Huawei? Presentano “grossi rischi di sicurezza”. A sostenerlo è il governo UK, che ha individuato nei prodotti del gigante cinese “difetti di software” e una “carenza di nozioni generali in fatto di sicurezza informatica”.
Dichiarazioni che danno peso ai numerosi avvertimenti arrivati dagli Stati Uniti, pronti a giurare che dietro linee e dispositivi del colosso cinese si nasconda il governo di Pechino con le sue attività di spionaggio.
Tuttavia da Londra non hanno imposto nessun ban delle infrastrutture 5G di Huawei, anche se le dichiarazioni di oggi danno tutta l’impressione di poter determinare una decisa battuta d’arresto nella corsa della compagnia, diretta alla conquista del territorio britannico con la cosiddetta rete di quinta generazione.
Huawei presenta grossi rischi di sicurezza
In un report di 46 pagine, i funzionari britannici hanno esplicitamente parlato di “difetti sottostanti ai processi di ingegneria del software e della cybersicurezza”, e hanno fatto riferimento a un “significativo aumento dei rischi per gli operatori del Regno Unito”.
Dai vertici della compagnia cinese la risposta è stata quasi immediata. In un primo momento, hanno minimizzato i rischi prefigurati dal governo UK, rassicurando sull’inesistenza di qualsiasi intenzione di captare dati del Paese da esportare in Cina.
Tuttavia - hanno poi rassicurato da Huawei - le conclusioni del governo britannico vengono prese “molto seriamente”:
“I problemi evidenziati dal Regno Unito ci forniscono un contributo vitale per la continua trasformazione delle nostre capacità di ingegneria del software”.
Nel documento di Londra si sottolinea che Huawei non ha affrontato quasi nessuno dei problemi di sicurezza sollevati nelle valutazioni precedenti, né ha adottato misure per affrontare i problemi di ingegneria del software.
Per questo - continua il report - la garanzia per la sicurezza nazionale britannica in virtù del coinvolgimento di Huawei nelle reti nevralgiche del Regno Unito non può essere a lungo termine.
Huawei, il maggior produttore di dispositivi per le telecomunicazioni al mondo, è al momento sottoposto a numerosi esami per via del suo ruolo attivo nella costruzione di infrastrutture 5G in tutto il mondo.
Il 5G è una rete wireless di quinta generazione che promette maggiore rapidità e bassa latenza, aumentando esponenzialmente la velocità di download e trasformando potenzialmente settori come quelli dell’Internet of thinghs e delle auto a guida autonoma.
Stati Uniti e Cina sono nel bel mezzo di una vera e propria corsa al 5G, e i funzionari dell’intelligence americana hanno invitato tutti gli alleati a boicottare Huawei dalla fornitura di infrastrutture per le nuove reti, per via dei rischi in fatto di cybersecurity.
Diversi esperti del settore hanno espresso preoccupazioni per quel che riguarda il fronte sicurezza in riferimento a Huawei; nel farlo, i più hanno citato le leggi del governo di Pechino, che dichiarano espressamente ogni compagnia nazionale come “legalmente obbligata” ad assistere il Paese nella raccolta di informazioni se richiesto.
Il governo britannico non crede che i difetti messi in luce dal report possano essere il risultato delle interferenze dello stato cinese sul territorio UK. Piuttosto - ha allertato - le carenze di sicurezza informatica potrebbero far sì che reti di Huawei vengano sfruttate da una “serie di attori differenti”, non solo dal governo cinese.
Finora i Paesi europei non hanno ascoltato la richiesta di Washington, e solo qualche giorno fa la Commissione Ue non ha imposto nessun bando ai danni di Huawei per quel che riguarda l’uso del 5G, stabilendo che resterà ai singoli Paesi la competenza di bloccare l’accesso al mercato di una particolare azienda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA