Per capire che fine ha fatto la Belt and Road Initiative (BRI), la Nuova Via della Seta promossa dalla Cina, è necessario guardare all’Africa.
Per capire che fine ha fatto la Belt and Road Initiative (BRI), la Nuova Via della Seta promossa dalla Cina, può essere utile guardare all’Africa. Il maxi progetto infrastrutturale (e non solo) lanciato da Xi Jinping nel 2013 ha cambiato forma ma non sostanza. È vivo e vegeto, continua a produrre accordi e intese, ma adesso non ambisce più a fare breccia nel cuore dell’Europa bensì nei cuori dei governi del Sud globale.
In parole più semplici, lo scopo dell’iniziativa si è evoluto e ora incarna gli obiettivi globali di Xi, riassumibili nella creazione di un mondo multipolare e di un ordine internazionale che includa – nelle vesti di attori chiave - anche i Paesi in via di sviluppo. Il continente africano è la cartina al tornasole della trasformazione della BRI.
Nel 2023, ad esempio, i Paesi della regione inclusi nella Via della Seta hanno fatto registrare un aumento del +47% dei contratti di costruzione cinesi, oltre ad un’impennata del +114% degli investimenti. A trainare il tutto è stata la necessità, da parte di Pechino, di dove incamerare minerali da utilizzare nei settori dei veicoli elettrici, delle batterie e delle energie rinnovabili. [...]
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