Prosegue l’abbraccio tra Brasile e Cina, due giganti diversi e geograficamente lontani ma accomunati da non poche convergenze. In primis: economiche.
I Brcis, il Global South e adesso pure la Belt and Road Initiative (BRI), ovvero la Nuova Via della Seta. Prosegue l’abbraccio tra Brasile e Cina, due giganti diversi e geograficamente lontani ma accomunati da non poche convergenze.
Una su tutte: la volontà di rendere l’ordine globale più inclusivo, specchio non solo delle grandi potenze occidentali ma anche dei Paesi del Sud del mondo e di quelli in via di sviluppo, limitando, ad esempio, il peso specifico del dollaro nell’economia internazionale.
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha rivelato che la sua amministrazione sta elaborando “una proposta per unirsi” alla BRI, il progetto di punta della Cina in materia di infrastrutture e investimenti. Descrivendo una sinergia tra gli interessi cinesi e il divario infrastrutturale del suo Paese, Lula si è detto aperto all’adesione alla Via della Seta, a patto che porti risultati tangibili. [...]
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