Cosa può andare storto a Wall Street nel 2024? Secondo l’esperto 2 rischi poco considerati possono ancora scuotere i mercati a inizio anno e innescare incertezza e volatilità.
L’euforia di Wall Street per i tagli dei tassi di interesse nel 2024 - come indicato dal dot plot Fed - potrebbe trarre in inganno gli investitori. A lanciare l’allerta sulle prospettive azionarie dell’anno prossimo è stato lo stratega Tom Lee di Fundstrat.
In una intervista rilasciata a Cnbc, l’esperto ha citato 2 rischi di instabilità per i mercati finanziari, finora sottovalutati dalle previsioni. La volatilità potrebbe ancora colpire gli indici saliti alle stelle in questi ultimi giorni di negoziazioni.
Il clima degli investitori è, infatti, decisamente ottimista. Wall Street si è ripresa questa settimana dopo che mercoledì la Federal Reserve ha ammesso che i suoi sforzi per contenere l’inflazione stanno funzionando e ha indicato tre tagli dei tassi di interesse previsti nel 2024. I dati sulle vendite al dettaglio di novembre, che giovedì sono risultati più forti del previsto, dopo i numeri sull’inflazione più “freddi” di questa settimana, hanno alimentato le speranze che la Federal Reserve possa affrontare un atterraggio morbido.
Tom Lee, uno dei più grandi rialzisti di Wall Street ha però evidenziato i 2 grandi rischi che potrebbero far deragliare il mercato azionario il prossimo anno.
Questi 2 rischi minacciano l’euforia di Wall Street
Il contesto economico e finanziario di partenza per il 2024 è positivo.
Tom Lee di Fundstrat, che ha uno dei target di prezzo per l’S&P 500 più alti per il 2024, a 5.200 punti, ha sottolineato di aspettarsi che l’economia statunitense continui a crescere l’anno prossimo, con il Pmi che probabilmente aumenterà spinto anche della segnalazione della Federal Reserve di passare dai rialzi ai tagli dei tassi.
Tuttavia, un atterraggio duro della potenza Usa potrebbe ancora materializzarsi se gli altri Paesi non si riprendono dall’attuale crisi economica. Questo è il primo rischio segnalato dall’esperto.
“È necessaria una svolta globale, quindi la Cina e l’Europa devono emergere da questa stagnazione, e se [loro] non lo fanno forse si avrà un atterraggio duro”, ha spiegato detto Lee.
Il dragone, in particolare, preoccupa per la sua situazione di debolezza. Una combinazione di elevata disoccupazione giovanile, dati demografici non favorevoli e un mercato immobiliare in crisi ha messo sotto pressione la seconda economia più grande del mondo. In più, l’Europa viaggia verso la recessione e una Bce non ancora ufficialmente accomodante potrebbe peggiorare la situazione.
Secondo Lee, in sostanza, se non si riattivano tutti gli ingranaggi dell’economia globale anche gli Usa, seppure in vantaggio, ne soffriranno. Con conseguenze sul sentiment a Wall Street.
Il secondo rischio poco considerato è stato così spiegato da Tom Lee. L’S&P 500 è stato scambiato a 4.717 venerdì, a circa il 5% da 5.000. Dal 27 ottobre, l’S&P 500 è cresciuto del 14%, il Nasdaq 100 del 17% e il Russell 2000 del 22%. Nel frattempo, il Dow Jones Industrial Average è salito al massimo storico questa settimana, mentre tutti gli altri indici principali sono a un passo dal nuovo record.
Movimenti così bruschi al rialzo del mercato azionario in un periodo di tempo così breve potrebbero portare a un massimo locale che richiede mesi di consolidamento prima che si possano ottenere ulteriori guadagni, e questa è esattamente la preoccupazione dello stratega.
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