Nei prossimi 100 giorni prima del voto i media faranno di tutto per raccontare una “nuova Kamala”, depurandola dagli errori, dai fallimenti politici e dalle dichiarazioni stonate.
Prima un attentato che gli è quasi costata la vita. Poi il “colpo di palazzo” nel partito Democratico che ha eliminato Biden e l’ha sostituito, pare ormai certo in attesa della ratifica della convention di Chicago a Ferragosto, con una sfidante di 22 anni più giovane, Kamala Harris, la vicepresidente.
Donald Trump, 78 anni, è diventato il più anziano dei concorrenti ed è stato precipitato, in una settimana, in tutt’altra campagna.
Fino ad allora era il candidato che, le elezioni del 2024, poteva perderle soltanto lui: a metà luglio, nella media RCP dei sondaggi nazionali, aveva tre punti di vantaggio, 47,4% contro 44,4%, su Biden, diventato un avversario concorrente decrepito. E impresentabile anche agli occhi di Barack Obama, Nancy Pelosi, Chuck Schumer e George Clooney, il politburo segreto e non eletto del comitato centrale del partito Democratico. [...]
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