Raffica di bocciature per le azioni Tesla dagli analisti di Wall Street, inclusi quelli di Goldman Sachs. Musk alleato di Trump bocciato dalla borsa USA
Le azioni Tesla non hanno fatto mai così male per un periodo di tempo così lungo. Parola di Wall Street, che boccia da un bel po’ i titoli della Big Tech USA fondata e gestita da Elon Musk, il tycoon diventato braccio destro del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Personaggio controverso, salito sul podio dei più chiacchierati dei pianeta, idolatrato da alcuni, temuto da altri, Musk è riuscito a dividere il mondo, con le sue continue dichiarazioni e post sparati a raffica dalla sua piattaforma X.
Elon Musk Pomo della discordia, insomma, che è riuscito a polarizzare l’intero pianeta quasi come avevano fatto la pandemia Covid-19 - dividendo il mondo in no vax e pro-vax - e la guerra in Ucraina, che ha provocato una profonda spaccatura tra chi è pro Russia e chi è invece pro Ucraina, in un contesto che si è fatto sempre più da stadio.
Wall Street boccia Tesla di Elon Musk. Il trend delle azioni YTD
Il messaggio che è arrivato da Wall Street è tuttavia molto chiaro, almeno per quanto riguarda le azioni del colosso Tesla, di proprietà di Elon, che stanno vivendo un momento decisamente drammatico in Borsa, dopo essere scattate al rialzo nei mesi immediatamente successivi all’esito delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti.
I numeri consegnano il seguente verdetto: le azioni Tesla sono scese di quasi l’8% negli ultimi cinque giorni di contrattazioni a Wall Street, scivolando di più del 25% nell’ultimo mese e di quasi il 35% YTD, ovvero dall’inizio del 2025.
Negli ultimi tre mesi il trend è stato di un calo superiore al 32%. La notizia confortante per le azioni è che, su base annua, il titolo TSLA viaggia a un valore superiore di quasi il 48% rispetto ai livelli dello stesso periodo dell’anno scorso.
A onor di cronaca, va ricordato che i titoli della Big Tech nota per essere anche componente del club delle Magnifiche 7 hanno preoccupato la comunità degli analisti in diverse occasioni, e anche prima dell’Election Day.
Qualcuno si era chiesto, per esempio, che fine avrebbe fatto il gigante delle auto elettriche, negli stessi mesi in cui, oltre che a essere impegnato a fare da sponsor numero uno per la presidenza di Donald Trump, Musk sembrava tutto preso, forse anche troppo, dal business dei razzi dell’altro suo fiore all’occhiello, ovvero della società da lui fondata Space X, così come dal suo social X.
Polverizzato il momento d’oro per Tesla post elezioni USA
I timori erano stati poi azzerati dall’avvento del momento d’oro per le azioni Tesla, arrivato con la vittoria di Trump alle Elezioni USA. Tanto che un euforico Musk scriveva sulla sua X: “The future is gonna be fantastic”, ovvero “Il futuro sarà fantastico”.
The future is gonna be fantastic pic.twitter.com/I46tFsHxs3
— Elon Musk (@elonmusk) November 6, 2024
E, per un po’, il futuro è sembrato davvero fantastico per i titoli del colosso EV made in USA, mentre il mondo cercava di capire cosa avrebbe guadagnato il tycoon dalla presidenza di Trump.
Il patrimonio dell’uomo già più ricco del pianeta lievitava, superando quota 300 miliardi di euro, con qualcuno che faceva notare come il vero vincitore delle elezioni USA fosse stato proprio lui.
L’asse a quanto pare vincente tra Elon Musk e Donald Trump scatenava un entusiasmo tale da portare la capitalizzazione di Tesla a sforare anche quota $1 trilione, nei giorni in cui si apprendeva che il fondatore del gruppo avrebbe capitanato un dipartimento ad hoc fondato da Trump, l’ormai noto DOGE.
Tempo pochi giorni, iniziavano ad affacciarsi i primi alert, incluso quello firmato da UBS. Le sessioni seguenti avrebbero dato il via a una fase ribassista che nel 2025 è diventata ormai conclamata, e che ha contribuito ad affondare anche e soprattutto l’indice Nasdaq, finito in una fase di panico (e, anche, di correzione).
Azioni Tesla reduci da fase di sell più lunga della loro storia
Un articolo pubblicato sulla CNBC ripercorre le ultime settimane delle azioni TSLA evidenziando, prima di tutto, come le quotazioni siano scivolate per ben sette settimane consecutive, praticamente da quando Elon Musk ha fatto il suo ingresso alla Casa Bianca, fiero della carica di numero uno di DOGE: si tratta del periodo di smobilizzi più lungo degli ultimi 15 anni, ovvero da quando la compagnia ha fatto il suo debutto a Wall Street.
Il titolo ha perso più del 10% la scorsa settimana scivolando fino a $270,48, piombando al valore più basso dall’Election Day del 5 novembre 2024, quando aveva chiuso la sessione a $251,44, dopo il picco testato lo scorso 17 dicembre, quando aveva testato invece quasi quota $480.
Praticamente, a partire dal 17 dicembre fino alla seduta di venerdì scorso, il gigante dei veicoli elettrici ha perso più di $800 miliardi di capitalizzazione di mercato dal suo record, tramortito anche dalle punizioni annunciate, in particolare la scorsa settimana, da diversi analisti di Wall Street, inclusi quelli di Bank of Americ, Baird e Goldman Sachs, che hanno rivisto tutti al ribasso i target price precedentemente fissati per le azioni TSLA.
Azioni Tesla bocciate anche da Goldman Sachs, e c’è chi le inserisce tra le scommesse bearish TOP
In particolare, gli esperti di Bank of America hanno rivisto al ribasso i target price da $490 a $380, motivando la decisione con i timori legati ai cali che le vendite di nuove auto Tesla stanno soffrendo, così come con l’assenza, da parte di Musk, di novità riguardo al presunto arrivo di “un modello a basso costo”.
Goldman Sachs ha abbassato il target price sulle azioni da $345 a $320, segnalando anch’essa il calo delle vendite delle auto elettriche nei primi due mesi del 2025 in diversi mercati europei, così come anche in Cina e in alcune aree degli Stati Uniti.
Gli analisti del colosso di Wall Street hanno ricordato tra l’altro che Tesla fa fronte a una “competizione serrata per quanto riguarda l’FSD ”, acronimo di Full Self Driving, il piano di guida parzialmente autonoma creato dal gigante, che si confronta sul mercato cinese con funzioni simili che, tuttavia, non implicano in generale, ha scritto Goldman Sachs, “l’acquisto di un software separato per disporre delle funzionalità dello smart driving”.
Gli analisti di Baird sono andati anche oltre, inserendo Tesla nella loro ultima lista delle scommesse “bearish”, ovvero delle loro puntate ribassiste, citando piuttosto i tempi di inattività della produzione che complicheranno l’offerta dei veicoli Tesla, in un momento in cui il gruppo si sta concentrando sulla produzione della nuova versione del suo SUV Model Y.
Ma i tori non si arrendono. Il commento e il target price di Dan Ives di Wedbush Securities
Detto questo, i tori non si arrendono, pur riconoscendo che le azioni Tesla, di fatto, stanno pagando la chiara opposizione alle scelte politiche che la coppia Trump-Musk sta prendendo, e le dichiarazioni di turno che vengono rilasciate da entrambi, che provocano spesso sconcerto e grande paura.
Tra i più bullish, ancora sotto i riflettori l’analista di Wedbush Securities Dan Ives che, proprio la scorsa settimana, ha scritto che ”i tori (di Tesla) si sono ritrovati con le spalle al muro a causa del sentiment negativo manifestato nei confronti di Musk e il suo dipartimento DOGE e nei confronti dell’amministrazione Trump”.
Ives ha parlato espressamente di una fase di “mal di pancia per i bullish su Tesla, noi inclusi”. Allo stesso tempo, l’analista di Wedbush ha consigliato agli investitori di interpretare la fase di sell off come una occasione di acquisto, e la sua fiducia è tale da aver inserito i titoli nella sua lista “Best Ideas”, annunciando un target price di 550 dollari: “La cosa migliore che potesse capitare a Musk e a Tesla è Trump alla Casa Bianca”, in quanto questa situazione “creerà un contesto di deregulation caratterizzato da una road map federale autonoma, che sarà centrale per la visione strategica di Tesla”.
Ives ha inotre detto di stimare che Musk tornerà a focalizzarsi sul business di Tesla e delle altre società da lui fondate nella seconda metà del 2025.
Ottimisti anche gli analisti di TD Cowen, che hanno scritto in una nota che Tesla ora sembra stazionare nelle fasi iniziali di “un grande ciclo produttivo previsto per il 2025 e il 2026, un ciclo che noi riteniamo potrà tornare a dare forza alla crescita dei volumi, sostenendo in generale tutto il sentiment verso i prezzi”.
Dopo il flop, insomma, secondo alcuni analisti Tesla potrebbe ambire a nuovi top. Fatto sta che il tonfo sofferto dalle azioni TSLA per ora conferma come per ora quel futuro fantastico inaugurato da Elon Musk, almeno per quanto riguarda il colosso dell’auto, si è concretizzato solo per qualche settimana.
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