I mercati oggi ripartono da 2 rischi

Violetta Silvestri

20/12/2023

I mercati devono fare i conti con 2 rischi, anche nelle negoziazioni di oggi. L’improvvisa alta tensione nel Mar Rosso e le continue speculazioni sui tagli dei tassi Fed possono destabilizzare.

I mercati oggi ripartono da 2 rischi

I mercati oggi sono concentrati su 2 grandi temi chiave per la finanza e l’economia mondiale, che rappresentano altrettanti rischi per la stabilità.

Il caos commerciale nel Mar Rosso e le politiche Fed, con le crescenti ma incerte aspettative per i tagli dei tassi a partire dal 2024, possono sconvolgere Borse, asset e piani di investimento in questi ultimi giorni di negoziazione del 2023.

La sessione asiatica sta per chiudersi con la spinta al rialzo del Nikkei giapponese, dopo che la banca centrale del Paese ha lasciato invariata la sua politica monetaria ultra-espansiva nella riunione finale di quest’anno.

In Cina, invece, gli indici viaggiano in rosso. La Banca popolare cinese ha mantenuto il tasso primario sui prestiti a un anno – l’ancoraggio per la maggior parte dei prestiti alle famiglie e alle imprese nel paese – al 3,45% . Il tasso di prestito di riferimento a cinque anni – il ancoraggio per la maggior parte dei mutui – è rimasto invariato al 4,2%. Gli osservatori del mercato continuano ad aspettarsi che Pechino fornisca un ulteriore allentamento monetario nel nuovo anno per sostenere una ripresa economica incerta, mentre la pressione deflazionistica spinge al rialzo i costi di finanziamento reali.

A Wall Street, durante la notte, l’indice di riferimento S&P 500 di Wall Street è salito, avvicinandosi al suo massimo storico. In questa cornice, con l’Europa in bilico tra politica monetaria Bce ancora aggressiva (pur senza ulteriori rialzi dei tassi in vista) e un Patto di Stabilità da accordare, 2 rischi possono sconvolgere i mercati.

1. Caos commerciale

L’industria marittima globale si sta preparando alla prospettiva di vivere per settimane senza la sua rotta commerciale più importante, quella che passa per il Mar Rosso.

Anche se gli Stati Uniti lavorano per mettere insieme una task force per impedire ai militanti Houthi nello Yemen di attaccare le navi commerciali, i caricatori stanno ancora aspettando i dettagli e si sono preoccupati per l’attuazione. I colossi navali stanno inviando imbarcazioni lungo il percorso intorno all’Africa, aggiungendo 1 milione di dollari in costi – e da sette a dieci giorni – per ogni viaggio. Anche i prezzi del petrolio stanno aumentando lentamente e il prezzo del gas ha subito una prima scossa nel clima di tensione lunedì scorso.

Il rischio è che il blocco del Mar Rosso, nel quale transitano merci in volumi rilevanti e destinate a tutto il mondo, possa spingere di nuovo i prezzi delle materie prime e di beni essenziali. Facendo, così, impennare l’inflazione.

2. Tagli dei tassi Fed: c’è troppa euforia?

Le scommesse per un taglio anticipato dei tassi da parte della Federal Reserve continuano a crescere, con l’osservazione del presidente della Fed di Richmond Thomas Barkin secondo cui “stiamo facendo buoni progressi sull’inflazione” considerata come ulteriore prova che il costo del denaro è ai massimi e può solo scendere. L’atterraggio morbido è considerato realistico e questo ha inviato il Dow e il Nasdaq ai massimi storici, con l’S&P 500 non molto indietro.

I trader ora vedono una possibilità migliore di 3 su 4 per una riduzione del tasso di un quarto di punto entro marzo, secondo lo strumento FedWatch del CME.

Tuttavia, il rischio è di un eccessivo entusiasmo dei mercati per la diminuzione del costo del denaro. In una analisi su Bloomberg, si fa notare che mentre la Fed ha delineato uno scenario di atterraggio morbido che consentirà loro di ridurre lentamente i tassi, i mercati hanno rapidamente prezzato tagli dei tassi più coerenti con un atterraggio duro.

Questo divario ha portato l’editorialista di Bloomberg Opinion, Mohamed El-Erian, a notare che la banca centrale ha un problema con la comunicazione, un sentimento probabilmente non sfuggito ai membri del comitato di fissazione dei tassi. Probabilmente essi continueranno a respingere le scommesse eccessive sul taglio dei tassi anche nel prossimo anno, in particolare se i dati economici continuano a sostenere la tesi di un rallentamento lieve, e non rapido.

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