Quale segnale di allarme stanno lanciando i mercati dopo un calo delle azioni a Wall Street e in Asia? Come interpretare il tonfo peggiore dal 5 agosto e cosa aspettarsi secondo gli esperti.
I mercati stanno suonando, di nuovo, un allarme sulla crescita economica e finanziaria globale? In un mese considerato solitamente debole per le azioni, il sell-off della sessione asiatica viene letto con una certa apprensione.
Le azioni in Asia hanno registrato il tonfo più forte dal crollo del 5 agosto, sulla scia delle vendite delle azioni statunitensi causate dalla pesante perdita del colosso Nvidia.
L’umore avverso al rischio è arrivato quando un indicatore manifatturiero statunitense attentamente monitorato ha nuovamente mancato le previsioni, spostando l’attenzione degli investitori verso le probabilità di un rallentamento economico negli Usa. Il sentiment si è aggiunto all’incertezza in Asia, dove una serie di dati cinesi deludenti aveva danneggiato gli asset rischiosi.
Non c’è solo scetticismo nei confronti della crescita delle due economie più grandi e importanti a livello globale (Usa e Cina). Il freno ai guadagni azionari viene anche dalle oscillazioni di Nvidia e di tutto il comparto tech legato all’Intelligenza Artificiale.
La perdita di 279 miliardi di dollari nel valore di mercato del beniamino dell’IA ha ostacolato mercoledì i titoli tecnologici in Asia, con il produttore giapponese di apparecchiature per il collaudo dei chip Advantest, fornitore di Nvidia, in calo del 7%. TSMC di Taiwan è sceso del 4%.
In questa cornice di rinnovati timori, gli investitori si chiedono cosa stia davvero succedendo nei mercati e se il sentiment negativo sia destinato a durare.
Turbolenza nei mercati è solo l’inizio? Le previsioni degli esperti
Gli investitori e gli analisti di mercato si interrogano su questo inizio negativo di settembre. Le incertezze sull’economia Usa, sulla prossima mossa Fed - il taglio dei tassi dovrebbe arrivare a settembre - sulla piena ripresa del dragone e sul futuro dell’Intelligenza Artificiale stanno innervosendo le Borse.
L’S&P 500 e il Nasdaq 100 hanno visto i loro peggiori inizi di settembre dal 2015 e dal 2002, rispettivamente. Con le aspettative di inflazione ancorate, l’attenzione si è spostata sulla salute dell’economia, poiché i segnali di debolezza potrebbero accelerare l’allentamento delle politiche. Mentre i tagli dei tassi tendono a essere di buon auspicio per le azioni, di solito non è così quando la Fed si affretta a prevenire una recessione.
“La dura svendita di Wall Street è stata un duro promemoria del fatto che settembre ha una cattiva reputazione per la sua instabile propensione al rischio”, ha affermato Vishnu Varathan, responsabile dell’economia e della strategia presso la Mizuho Bank di Singapore, aggiungendo che la situazione potrebbe essere esacerbata dai rischi di recessione negli Stati Uniti e dall’allentamento del carry trade sullo yen.
Secondo Nick Ferres, di Vantage Point Asseet Managemt di Singapore, il risultato manifatturiero Usa ha raffreddato le prospettive di crescita favorevoli: “sebbene le azioni abbiano risposto con entusiasmo alle prospettive accomodanti sui tassi...una serie di indicatori principali suggeriscono che le condizioni macro sembrano destinate a deteriorarsi più bruscamente in futuro. In tale contesto, il multiplo di valutazione S&P 500, il premio azionario e di credito offrono una compensazione insufficiente per il rischio”.
Jason Teh, di Vertium Asset Management di Sydney, sostiene che la domanda cruciale è “quanto velocemente rallenta l’economia mentre la Fed taglia i tassi, perché se sono dietro la curva, allora i mercati continueranno a vendere.” Inoltre, se Nvidia, Apple e Microsoft non riescono a reggere il mercato, “allora siamo in un mercato ribassista”.
Sam Stoval, esperto di investimenti per CFRA di New York, pensa che gli investitori abbiano semplicemente ceduto alla stagionalità in vista di quella che temono sarà un periodo con un doppio calo in un anno elettorale, sia a settembre che a ottobre, e si siano concentrati su quei titoli che avevano registrato molti profitti. “Questa potrebbe essere una settimana breve, ma sarà una settimana importante e cruciale per la fiducia degli investitori. Ci sarà ansia”, aggiunge.
Più ottimista il tono di Jun Bei Liu, gestore di portafoglio di Tribeca, Sydney: “Non c’è niente di fondamentalmente sbagliato nel mercato azionario. Se non altro, le cose stanno andando piuttosto bene. Ci sono tagli di 25 punti base che stanno per arrivare - con parecchi altri tagli a seguire - e l’economia sta rallentando, ma non sta crollando.”
Non c’è dubbio che la mossa della Federal Reserve sia la più attesa dai mercati globali. Gli operatori prevedono che la banca centrale Usa ridurrà i tassi di oltre due punti percentuali nei prossimi 12 mesi: il calo più netto al di fuori di una fase di recessione dagli anni ’80.
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