Il regno non vuole un’escalation nella regione e intende disimpegnarsi il prima possibile dalla guerra in Yemen: i raid Usa/Uk minano il processo di pace.
Nella guerra nel Mar Rosso tra i ribelli sciiti Houthi e la coalizione a guida angloamericana, l’Arabia Saudita ha deciso di fare un passo di lato.
Come riportato dalla Reuters lo scorso dicembre, secondo alcune fonti anonime, Riyad avrebbe chiesto agli Stati Uniti di mostrare moderazione nel rispondere agli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso. Una posizione ribadita a seguito dei raid angloamericani delle ultime settimane anche lo scorso 12 gennaio, quando il ministro degli esteri saudita ha chiesto moderazione al fine di “evitare un’escalation” alla luce degli attacchi aerei lanciati da Stati Uniti e Gran Bretagna contro obiettivi legati agli Houthi nello Yemen.
Secondo il Pentagono, gli Houthi hanno condotto 27 attacchi contro navi commerciali dal 19 novembre in rappresaglia all’operazione militare di Israele a Gaza, spingendo i grandi conglomerati marittimi ad abbandonare completamente quelle acque da cui transita il 12% del commercio marittimo mondiale. Il Regno ha sottolineato di monitorare la situazione con “grande preoccupazione”, come ribadito in una nota del ministero degli esteri. “Il Regno sottolinea l’importanza di mantenere la sicurezza e la stabilità della regione del Mar Rosso, poiché la libertà di navigazione in essa è una richiesta internazionale”, ha aggiunto il Ministero. [...]
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