Il colosso del commercio online sta apportando cambiamenti nel suo modo di operare e i dipendenti sono finiti nel mirino.
Il CEO di Amazon, Andy Jassy, ha annunciato che il colosso dell’ecommerce apporterà dei cambiamenti nella gestione aziendale. Questo finirà per aumentare la pressione sui dipendenti.
Durante una riunione interna tenutasi il mese scorso, Jassy ha sottolineato il suo obiettivo di eliminare la burocrazia dalla cultura aziendale di Amazon.
Nel mirino le troppe persone che lavorano ad un progetto. Jassy ha affermato che un leader riesce ad ottenere il massimo anche con il minimo delle risorse che ha a disposizione. Non c’è bisogno che ad ogni progetto ci lavorino 50 o più persone per essere portato a termine.
«Non c’è nessun premio per avere un team numeroso. Vogliamo essere combattivi con noi stessi per fare molte più cose», ha detto il CEO di Amazon.
Jassy ha esortato i dipendenti ad agire rapidamente e a pensare come fossero i proprietari poiché tra la concorrenza c’è chi lavora 7 giorni su 7 per 15 ore al giorno pur di tentare di raggiungere il successo raggiunto da Amazon.
Il CEO ha affermato che il suo obiettivo è far funzionare Amazon come fosse la più grande startup del mondo, quindi un luogo dove si innova continuamente, si mettono in mostra nuove idee, nuove iniziative. «Abbiamo bisogno di inventori. Persone che analizzano costantemente le esperienze dei clienti, anche quelle che oggi sembrano piuttosto buone, e si chiedono perché non possano essere migliorate. Persone divinamente insoddisfatte e non hanno mai la sensazione di aver finito il lavoro», ha scritto in una lettera agli azionisti.
Jassy ha poi esortato ad essere veloci e a puntare maggiormente sulla rapidità di movimento. Questo senza perdere qualità. «Se si vuole essere veloci, si può esserlo e mantenere comunque un’elevata qualità. Lo facciamo da molti anni (anche se possiamo ancora essere più veloci). La velocità è una decisione della leadership. Il team dirigenziale deve crederla una priorità, rafforzarla costantemente, organizzare e rimuovere le barriere strutturali. Ma la velocità non si ottiene se l’intera azienda e la sua cultura non la abbracciano», ha affermato.
Addio smart working
E poi c’è la questione dell’intelligenza artificiale, settore che Amazon non può ignorare per restare competitiva e parte di ciò richiede di ridurre il lavoro da remoto e collaborare di più di persona. Per Jassy è importante tornare a lavorare in azienda per innovare. «Certo, si può inventare anche se tutti lavorano da remoto. Tuttavia, per mia esperienza, non è paragonabile allo stare tutti insieme nella stessa stanza. L’energia, il ritmo, il brainstorming spontaneo, la disponibilità delle persone a partecipare, il modo in cui le idee si evolvono in tempo reale e l’iterazione post-riunione sono molto migliori quando ci si trova nella stessa stanza, e producono risultati migliori per i nostri clienti e i nostri team». Ed infatti l’azienda sta iniziando a richiedere ai suoi dipendenti di lavorare 5 giorni a settimana in ufficio rispetto ai 3 di prima.
Sono tutte implementazione che finiscono per accrescere sempre di più la pressione sui dipendenti.
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