Le proposte della Fondazione Lilly per regolamentare e rendere accessibile a tutti la digital medicine
Il futuro della medicina è digital. Lo sa bene Fondazione Lilly che, a Roma, ha presentato una proposta per la sanità digitale di domani dal titolo: Digital medicine - Strumenti terapeutici innovativi per un cambio di paradigma nell’assistenza sanitaria digitale.
Obiettivo: fornire un contributo volto a sistematizzare la materia da un punto di vista regolatorio, disegnare innovative procedure di valutazione e nuovi modelli organizzativi di presa in carico di pazienti cronici, che consentano l’accesso alla Digital Medicine.
Applicazioni, piattaforme (comprese quelle social), strumenti di telemedicina permetteranno così di promuovere stili di vita salutari, connettere i pazienti con medici, erogare servizi sanitari e clinici, seguire digitalmente il paziente dalla prevenzione alla diagnosi, dalla scelta della cura al monitoraggio, fino alla presa in carico successiva.
Ed è per raggiungere questi obiettivi che le Istituzioni sanitarie di tutto il mondo, comprese quelle italiane, stanno lavorando alla programmazione di questa nuova era della medicina, al fine di elaborare un nuovo assetto regolatorio e organizzativo uniforme ed integrato.
Si tratta di un reale cambio di paradigma rispetto al passato. Questi strumenti sono pronti per essere messi a disposizione di tutti i cittadini e cambieranno radicalmente la gestione delle malattie croniche nei prossimi 5-10 anni.
Lo dimostrano non solo le ricerche nel settore, ma anche gli ultimi dati macroeconomici mondiali, che prevedono una crescita della digital medicine, dal 2020 al 2025, dell’11,4%, raggiungendo i 3726,6 milioni di dollari entro il 2025, rispetto ai 2420,2 milioni di dollari nel 2019.
Al momento, tuttavia, esiste una regolamentazione molto disomogenea tra i vari Paesi europei. Anche in Italia le Istituzioni si stanno adoperando per colmare il vuoto normativo e organizzativo.
E in questo contesto, al fine di partecipare in maniera attiva al miglioramento del sistema salute nel nostro Paese, cogliendo le opportunità dell’innovazione tecnologica, Fondazione Lilly ha inteso fornire un possibile contributo al lavoro di regolatori e Istituzioni, avviando un progetto di ricerca con il supporto di esperti.
«L’innovazione tecnologica, la personalizzazione delle cure e la gestione integrata della cronicità saranno elementi cruciali dell’assistenza sanitaria di domani», ha spiegato Huzur Devletsah, Presidente della Fondazione Lilly Italia.
«Nella sua missione la Fondazione Lilly Italia - ha detto Devletsah - attraverso il mandato del suo Comitato Scientifico, è impegnata a svolgere un ruolo attivo per sostenere il sistema sanitario nazionale nel suo percorso di gestione della complessità della cronicità e, in ultima analisi, di miglioramento degli esiti per i pazienti. Siamo felici di offrire, anche grazie a questo dibattito, il nostro contributo a un tema così importante per il futuro dei pazienti e degli operatori sanitari nei mesi e negli anni a venire».
Il progetto di ricerca elaborato da Fondazione Lilly è strutturato in cinque progetti-chiave:
- un dossier specifico per la valutazione di questi prodotti;
- un Osservatorio Nazionale;
- una nuova governance;
- una regolamentazione nazionale ad hoc attraverso una Legge Quadro;
- un modello organizzativo per la gestione di pazienti cronici integrato con le nuove tecnologie.
«La proposta della Fondazione Lilly è stata elaborata da due Gruppi di Lavoro, avente ad oggetto la trattazione degli aspetti regolatori/normativi e organizzativi della Digital Medicine - coordinati rispettivamente dal Dott. Nello Martini e dal Prof. Americo Cicchetti e che hanno visto il coinvolgimento di esperti regolatori, giuristi, associazioni di pazienti, clinici e società scientifiche», ha sottolineato Andrea Lenzi, Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Coordinatore del Comitato Consultivo Fondazione Lilly.
L’efficace inserimento della Digital Medicine all’interno del SSN italiano contribuirà a trattare e gestire adeguatamente alcune patologie specifiche, con un conseguente miglioramento della qualità di vita dei pazienti, un aumento dell’efficienza dei percorsi di cura, un apporto all’efficientamento della spesa sanitaria e quindi un’opportunità per la sostenibilità del nostro sistema sanitario.
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