Il governo Meloni ha un problema di soldi: cosa può succedere

Luna Luciano

22/10/2022

La Meloni è già al lavoro sui dossier lasciati dal Governo Draghi sul suo tavolo, Ma c’è un problema le risorse attualmente disponibili sono la metà. Ecco cosa può capitare e quali saranno le sfide.

Il governo Meloni ha un problema di soldi: cosa può succedere

Problemi economici in vista per il Governo appena insediatosi. Il governo Meloni si trova a dover fronteggiare una situazione al quanto impegnativa in vista dei provvedimenti e decreti da attuare per aiutare famiglie e imprese, mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale, mentre in pochi mesi dovrà essere approvata la Legge di Bilancio.

Il tempo scorre velocemente a palazzo Chigi e Giorgia Meloni, che ha presentato solo ieri venerdì 21 ottobre lista dei ministri, si trova già all’opera con i numerosi dossier lasciati sul tavolo dal governo Draghi, alcuni molto urgenti.

Il primo vero scoglio sarà quello economico. E il nuovo ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti conosce bene la situazione. Effettivamente il Governo Meloni si trova a dover affrontare problemi economici.

Vediamo quali sono le sfide più importanti che Meloni e Giorgetti dovranno affrontare nell’immediato futuro e cosa può succedere.

Problemi economici in vista, quali le sfide del Governo Meloni

Il Governo Meloni si è appena insediato e già ci sono problemi economici in vista. Tra i dossier lasciati dall’ex premier Mario Draghi, alcuni sono quanto mai urgenti come il caro energia.

Il primo step sarà infatti l’approvazione di un nuovo decreto bollette o, in alternativa, utilizzare il decreto aiuti ter attualmente in discussione in Parlamento, in modo da prorogare gli aiuti a famiglie e imprese.

E se Draghi ha speso ben 66 miliardi, la Meloni deve fare bene i suoi conti, soprattutto ora che molti dei provvedimenti del governo Draghi scadranno entro il prossimo mese, come lo sconto sulle accise della benzina il 18 novembre, così come gli aiuti contro il caro bollette grazie al credito di imposta fino al 40% sui costi energetici pagati per imprese e piccole attività. Credito di imposta, criticato da alcune imprese per via delle mancate monetizzazioni degli sconti, che sarà quasi sicuramente riconfermato senza modifiche, causa dello scarso tempo a disposizione dell’esecutivo.

Il tempo stringe e a preoccupare la Meloni è la futura legge di Bilancio. E se grazie al buon andamento dell’entrate la Meloni si trova con un fondo di 10 miliardi, l’anno prossimo serviranno almeno 40 miliardi e al momento sono disponibili solo la metà. I problemi sono quindi numerosi.

Il governo Meloni ha un problema di soldi: cosa può succedere

Con la metà delle risorse che mancano la Meloni dovrà preoccuparsi di:

  • attuare un adeguamento alle pensioni che costa almeno 8 miliardi
  • attuare per l’anno prossimo le misure sulle bollette, le quali ogni tre mesi costano all’Italia ben 14 miliardi;
  • fronteggiare l’aumento del costo del debito pubblico.
  • rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici, per i quali servirebbero 10 miliardi.

A questi si aggiungono le numerose promesse fatte da lei, il suo partito e la coalizione in campagna elettorale, come la flat tax, l’indicizzazione delle pensioni, o ancora lasciare un margine flessibile per il pensionamento anticipato, evitando di tornare alla legge Fornero.

E come ricorda Il Messaggero, anche venendo meno ad alcuni obiettivi del centrodestra la manovra per il prossimo anno potrebbe essere comunque a 30 miliardi. Con problemi economici di tale portata è naturale domandarsi quali potrebbero essere le conseguenze.

In primo luogo la Meloni dovrà capire come poter rimpinguare le risorse. In caso in cui perduri tale deficit il rischio è che venga meno la possibilità di realizzare una manovra senza uno scostamento di Bilancio, come si era ripromessa la premier prima del voto.

Ancora ci si potrebbe interrogare se la Meloni proseguirà la strada tracciata da Draghi in tema di cuneo fiscale, confermandone o meno il taglio. In caso di mancata proroga della misura, il rischio è che diminuisca la busta paga dei lavoratori.

È comunque più probabile che il Governo Meloni rinunci a qualche promessa che al momento entrerebbe in contrasto con le misure urgenti da attuare a sostegno di imprese e famiglie.

Ecco quindi che per preservare le misure contro il caro-bollette l’esecutivo potrebbe rivedere la propria posizione sulla flat-tax. Ma è ancora presto per parlare. Il Governo è in piedi formalmente solo da un giorno. La partita è ancora tutta da giocare.

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