Il nuovo buono fruttifero postale Ordinario ha un rendimento più alto a scadenza

Stefano Vozza

19 Febbraio 2025 - 15:56

La scorsa settimana Cassa Depositi e Prestiti ha lanciato la nuova serie dei buoni Ordinari, il cui rendimento è tornato a salire dopo i recenti ribassi

Il nuovo buono fruttifero postale Ordinario ha un rendimento più alto a scadenza

Se per molti piccoli investitori questi sono i giorni del BTP Più, per il resto c’è da dire che molti altri emittenti sul reddito fisso “non stanno a guardare”. Pertanto se da un lato le risorse finanziarie da investire non sono infinite e dall’altro torna a salire la competizione alla raccolta, allora ecco accendersi il tasto “rendimento”.

Tra gli emittenti istituzionali, per esempio, non è sfuggito il recente ritocco al rialzo dei ritorni lordi effettivi a scadenza su alcuni buoni. Ad esempio il nuovo buono fruttifero postale Ordinario ha un rendimento più alto a scadenza e adesso vedremo di quanto.

Le caratteristiche principali del buono fruttifero Ordinario

Il titolo ha una durata massima di 20 anni nei quali matura un interesse fisso e crescente pagato tutto al momento del rimborso. Questo può aversi tanto a naturale scadenza quanto prima, in un qualunque momento del periodo di maturazione.

Tuttavia, l’emittente non riconosce gli interessi sull’Ordinario se il suo riscatto avviene prima che sia trascorso 1 anno dall’acquisto. Di contro diventano infruttiferi dal giorno successivo al termine dei 20 anni di possesso, e per i titoli del tipo cartaceo inizia il periodo di prescrizione di 10 anni.

Questi titoli possono essere intestati solo a persone fisiche, cointestazione inclusa (fino a un massimo di 4 maggiorenni) e non possono essere dati in pegno. Parimenti non sono cedibili, tranne nel caso della successione per causa di morte del titolare o per cause che determinino la successione a titolo universale.

L’emittente è Cassa Depositi e Prestiti (CDP), una controllata del MEF, mentre Poste Italiane ne è l’intermediario. CDP li emette su base giornaliera alla pari, cioè al 100% del valore nominale sottoscritto. Il taglio minimo è di 50 € e relativi multipli, mentre il massimo è di 1 mln di € nella stessa giornata da parte di un unico soggetto.

Sul fronte dei costi non sono previste spese di gestione dall’acquisto al rimborso, finale o intermedio che sia, eccettuo quelle fiscali. La ritenuta sugli interessi lordi maturati è del 12,50%, mentre l’imposta di bollo del 2x1.000 si applica nei soli modi, casi e tempi di Legge.

Le Condizioni Economiche del nuovo buono Ordinario

Maggiore è il tempo di possesso del buono e maggiore è l’interesse riconosciuto al titolare al tempo del rimborso, in virtù della struttura step-up dei rendimenti. Invece un suo riscatto nei primi 12 mesi dall’acquisto da diritto solo al capitale versato, dato che l’emittente riconosce gli interessi solo dopo tale periodo.

Gli interessi sono calcolati su base bimestrale in regime di capitalizzazione semplice, e capitalizzati ogni anno in regime di capitalizzazione composta. Ora c’è che dall’11 febbraio 2025 CDP ha lanciato la nuova serie del buono Ordinario, la numero TF120A250211, che ha sostituito la precedente e ritoccato all’insù il rendimento annuo lordo a scadenza al 3,00%.

La Tabella A del Foglio Informativo del buono, alla pagina dedicata al prodotto sul sito di Poste, riporta due serie di tassi relativi alla nuova serie. Vale a dire i tassi nominali annui lordi e i tassi effettivi annui di rendimento lordi e netti al termine di ciascun periodo di possesso.

In merito al tasso nominale annuo lordo, la serie numero TF120A250211 prevede quanto segue:

  • 0,75% per il 1°, 2° e 3° anno;
  • 1,00% per il e il 2,00% per il 5° anno;
  • 2,25% per 6° e 7°;
  • 2,50% per l’ e il 2,75% per il ;
  • 3,00% per il 10°, l’11° e il 12° anno;
  • 4,00% per il 13°, il 14° e il 15° anno;
  • 4,10% per il 16° anno;
  • 4,50% per il 17° e il 18°;
  • 5,10% per il penultimo (19°) e il 6,00% per l’ultimo anno (20°).

Il nuovo buono fruttifero postale Ordinario ha un rendimento più alto a scadenza

Come già anticipato, la Tabella A illustra il tasso effettivo annuo di rendimento lordo e netto al termine di ciascun periodo di possesso. Sulla nuova serie esso è pari a:

  • 0,75% lordo, e 0,66% netto, per il 1°, 2° e 3° anno;
  • 0,81% lordo, e 0,71% netto, per il anno;
  • 1,05% e 0,92% (nell’ordine: lordo e netto) al anno;
  • 1,25% lordo e 1,10% netto per il anno;
  • 1,39% e 1,22% lordo e netto per al ;
  • 1,53% (lordo) e 1,35% (netto) per l’;
  • 1,66% e 1,47% per il ;
  • 1,80% lordo e 1,59% netto al 10° anno;
  • 1,91% e 1,69% l’11° anno;
  • 2,00% lordo, 1,77% netto, al 12° anno;
  • 2,15% (lordo) e 1,91% (netto) il 13°;
  • 2,28% e 2,03% al 14° anno;
  • 2,39% lordo e 2,13% netto il 15° anno;
  • 2,50% e 2,23% al 16° anno;
  • 2,62% e 2,34% il 17° anno;
  • 2,72% (lordo) e 2,44% (netto) al 18° anno;
  • 2,84% lordo e 2,56% netto per il 19° anno;
  • 3,00% lordo e 2,70% netto per il 20° anno.

La Tabella B del Foglio Informativo del Buono Ordinario

La Tabella B di cui al Foglio Informativo illustra i coefficienti (arrotondati all’8° cifra) per la determinazione del montante lordo e netto maturato dopo ogni bimestre a partire dalla data di acquisto. Sarà sufficiente moltiplicare il valore nominale del buono Ordinario sottoscritto per il coefficiente corrispondente all’anzianità maturata.

Il risultato indicherà appunto l’importo spettante. Ricordiamo infine che i coefficienti sono calcolati considerando il valore dell’imposta sostitutiva vigente al momento dell’indizione della serie.

Giusto a titolo di esempio, i coefficienti lordo e netto da impiegare al compimento del 20° anno sono, nell’ordine, 1,80589553 e 1,70515859. Pertanto 1.000 € ipotetici investiti oggi sulla nuova serie produrrebbero un montante lordo tra 20 anni di 1.805,89553 €, come a dire l’80,589% lordo in due decenni.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO