I dipendenti di Ford, General Motors e Stellantis con gli attuali salari più bassi guadagneranno di più poiché vedranno il loro salario aumentare del 150 percento nei prossimi 4 anni e mezzo
“Quando ritorneremo al tavolo dei negoziati nel 2028 non si tratterà di tre grandi. Ce ne saranno 5 o 6”. Con queste parole Shawn Fain, presidente dello UAW (United Auto Workers), guardava avanti dopo la conclusione dello storico contratto con Ford, General Motors e Stellantis, le tre grandi aziende automobilistiche. Il successo del nuovo contratto conquistato per i suoi membri servirà di trampolino per organizzare sindacati che rappresentino i metalmeccanici nelle altre grandi aziende automobilistiche come Toyota, Tesla e BMW.
Il carismatico Fain è riuscito dopo sette settimane di scioperi in alcune fabbriche a strappare un contratto molto vantaggioso come è stato riconosciuto da tutti. Si tratta di un cambiamento notevole poiché negli ultimi anni i sindacati erano stati costretti a fare molte concessioni alle aziende automobilistiche per cercare di mantenere posti di lavoro.
Il nuovo contratto include aumenti retributivi notevoli che non si vedevano da più di quarant’anni. I dipendenti riceveranno un aumento del 25 percento nella loro busta paga spalmati nei prossimi quattro anni e mezzo. La paga oraria più alta raggiungerà 40 dollari l’ora. Include un aumento immediato dell’undici percento e restaura la COLA (Cost of Living Increase), l’adeguamento dei salari al costo della vita che terrà a bada gli effetti inflazionari. I dipendenti con gli attuali salari più bassi guadagneranno di più poiché vedranno il loro salario aumentare del 150 percento nei prossimi 4 anni e mezzo. Il nuovo contratto elimina anche la differenza salariale fra nuovi dipendenti e quelli con esperienza. Una concessione fatta dal sindacato alle aziende che aveva creato dissensi fra i lavoratori che venivano pagati diversamente anche quando facevano esattamente lo stesso lavoro. [...]
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