La Francia e il suo piano per diventare una superpotenza globale nel campo dell’intelligenza artificiale, ma non senza l’aiuto delle big tech statunitensi.
La Francia è a lavoro per diventare la prossima superpotenza dell’intelligenza artificiale. O almeno questo è il piano di Parigi.
Le aziende francesi legate all’AI stanno vedendo aumentare rapidamente il peso delle grandi aziende tecnologiche statunitensi nelle loro liste di azionisti.
La società francese di intelligenza artificiale H, precedentemente Holistic, ha raccolto 220 milioni di dollari in un round di finanziamento a cui ha partecipato anche il colosso tecnologico statunitense Amazon e l’ex amministratore delegato di Google Eric Schmidt.
A inizio maggio, Microsoft ha investito 4 miliardi di euro nel settore francese.
Il piano della Francia per diventare una superpotenza dell’AI
In occasione della conferenza Viva Tech, svoltasi a Parigi, l’intelligenza artificiale l’ha fatta da protagonista.
L’impegno verso l’AI ha coinvolto tutti, anche società con un core business apparentemente lontano dal mondo della tecnologia.
Appare ormai chiaro il tentativo della Francia di diventare un hub leader nel campo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea, capace di competere con Stati Uniti e Cina.
“La Francia è il leader in Europa nel campo dell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato la scorsa settimana Bruno Le Maire, ministro delle finanze francese, alla CNBC. Nonostante il tessuto aziendale legato all’AI stia godendo del sostegno dei giganti tecnologici statunitensi, “vogliamo che la nostra intelligenza artificiale venga creata e sviluppata in Francia”.
A differenza dell’Italia, la Francia può vantare un solido ecosistema di ricerca e sviluppo sull’intelligenza artificiale ed è sede di strutture cruciali come il centro di ricerca sull’intelligenza artificiale di Facebook di Meta e l’hub di ricerca sull’intelligenza artificiale di Google a Parigi, oltre che di importanti università che formano giovani sulle recenti tematiche legate all’AI.
Macron vuole competere con USA e Cina
In occasione di un’intervista della scorsa settimana alla CNBC, il presidente francese Emmanuel Macron ha descritto il suo Paese come “leader nel settore tecnologico in Europa”, sottolineando come l’Europa sia “in ritardo” rispetto agli Stati Uniti e che il continente ha bisogno di un numero maggiore di “grandi attori” nel settore.
“È folle avere un mondo in cui i grandi giganti provengono solo dalla Cina e dagli Stati Uniti”, ha dichiarato Macron all’Eliseo, elogiando al tempo stesso Mistral, l’azienda francese di intelligenza artificiale sostenuta dal colosso tecnologico statunitense Microsoft, e H.
La settimana scorsa, Macron ha incontrato all’Eliseo, tra gli altri, Eric Schmidt, ex amministratore delegato di Google, Yann LeCun, chief AI scientist di Meta, e James Manyika, senior vice president of tech and society di Google, per discutere di come rendere Parigi un grande AI hub.
Maurice Levy, amministratore delegato del colosso della pubblicità e delle pubbliche relazioni Publicis Groupe, ha dichiarato che la Francia ha tutto il potenziale per diventare uno dei primi cinque Paesi al mondo per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, dopo Stati Uniti, Cina, Israele e Regno Unito. Levy ha affermato che la Francia è “determinata” a ridurre il divario tra Stati Uniti, Cina ed Europa quando si tratta di intelligenza artificiale.
Secondo i dati di Dealroom, nel 2023 la Francia ha rivendicato una quota pari a circa il 20% del finanziamento complessivo delle startup europee di AI, superiore alla media del 15% dei finanziamenti europei destinati alle startup di AI in tutta l’Unione.
Tuttavia, secondo Dealroom, la Francia non è il leader europeo nell’intelligenza artificiale. Le aziende britanniche raccolgono più del doppio degli investimenti sia in AI che in AI generativa rispetto alla Francia.
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