Mercati sempre più pressati da almeno 2 incognite: la crescita della Cina e la politica monetaria della Fed. Cosa sta succedendo oggi nelle Borse e perché il futuro è un rebus per gli investitori?
Mercati ancora alle prese con alcune grandi nodi da sciogliere, tra i quali spiccano l’andamento economico della Cina e la prossima mossa della Fed. Sono questi, infatti, i 2 rebus che rendono nervosi gli investitori.
Nella sessione asiatica odierna, gli indici azionari stanno chiudendo in rialzo, tranne in Giappone. Pechino ha diffuso dati che segnalavano un rallentamento della crescita sul fronte dei consumi, mentre l’attività industriale restava robusta. Le azioni degli sviluppatori immobiliari cinesi sono aumentate grazie ad aspettative crescenti su ulteriori misure per stabilizzare il settore colpito dalla crisi.
Intanto, i trader continuano a riflettere sul percorso di breve termine della politica monetaria americana dopo che i funzionari della Fed hanno suggerito che i tassi di interesse potrebbero dover restare più alti per un periodo più lungo anche se l’inflazione mostra i primi segnali di allentamento.
Cina e Fed restano senza dubbio i 2 temi centrali dai quali dipende l’andamento dei mercati.
1. La Fed chiede pazienza sul taglio dei tassi
Gli investitori desiderosi di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve stanno ascoltando un coro di voci che chiedono pazienza. Diversi funzionari hanno infatti affermato che la banca centrale dovrebbe mantenere alti i costi di finanziamento più a lungo poiché i politici attendono ulteriori prove che l’inflazione si stia allentando.
Loretta Mester, John Williams e Thomas Barkin sostengono che potrebbe volerci più tempo prima che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2% della banca centrale. A Wall Street, il CEO di JPMorgan Jamie Dimon è ancora più preoccupato per l’inflazione di quanto sembrino essere i mercati. Il suo avvertimento è arrivato quando il Dow Average ha toccato i 40.000.
I dati di mercoledì hanno mostrato un raffreddamento dell’inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, spingendo i mercati a scontare rapidamente almeno due tagli dei tassi quest’anno, ma l’eccitazione è presto svanita quando l’ultimo rapporto ha mostrato che il mercato del lavoro rimane teso, mentre i banchieri centrali erano ancora cauti sull’inflazione.
Nel frattempo, in Europa, il membro del comitato esecutivo della Bce, Isabel Schnabel, ha messo in guardia contro i tagli consecutivi dei tassi di interesse a giugno e luglio.
2. Cina, quel ripresa?
La crescita della spesa al consumo in Cina ha rallentato inaspettatamente ad aprile mentre la produzione industriale ha accelerato, evidenziando la ripresa sbilanciata della seconda economia mondiale.
I dati hanno fatto scendere i titoli azionari mentre gli investitori erano preoccupati per le prospettive. Quest’anno il settore manifatturiero trainato dalle esportazioni ha alimentato la seconda economia mondiale, mentre la crisi immobiliare continua a pesare sulla domanda interna.
La Cina ha affermato che i prezzi delle case sono scesi a un ritmo più rapido in aprile, esacerbando un crollo che minaccia di distruggere milioni di posti di lavoro. Il quadro che emerge dalle ultime rilevazioni è contrastato. La misura dei prezzi a livello di fabbrica, per esempio, ha continuato a diminuire. I nuovi dati sui prestiti per aprile sono crollati a livelli che non si vedevano da almeno due decenni, in gran parte a causa dei cambiamenti nella misurazione dei dati ma anche riflettendo la domanda debole da parte delle imprese e delle famiglie di prestiti per il futuro.
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