Da mesi CDP sta rimodellando, andando quasi sempre al ribasso, la struttura dei rendimenti effettivi lordi a scadenza dei suoi buoni fruttiferi. Perché?
Da mesi il reddito fisso ha imboccato la via del ritorno ossia della discesa, in tema di rendimenti effettivi lordi e netti finali. È un trend che accomuna tutto il reddito fisso e che si accoda alla dinamiche della BCE in tema di costo del denaro. Al momento la corsa dell’inflazione sembra essersi arrestata, per cui dopo i mesi dei rialzi ora gli interessi offerti tornano indietro.
Il trend al rialzo e al ribasso dei tassi di interesse
Una manna dal cielo per gli emittenti del debito, che trovano meno esoso ricorrere al mercato a indebitarsi. Il discorso s’inverte per gli investitori, che spesso a parità di emittente, durata e prodotto oggi si sentono meno remunerati per i loro soldi dati in prestito.
E allora, si dirà, cos’è cambiato? Il rischio, semplice, o perlomeno la percezione di quel rischio da parte del mercato. Tredici mesi fa gli operatori si chiedevano se la politica monetaria restrittiva della BCE fosse giunta o meno al capolinea. Più uscivano dati “brutti” (dati economici negativi, specie in termini di inflazione), più salivano i rendimenti. Poi anche la notte più buia prima o poi termina e la luce, fioca o forte che sia, torna a farsi viva.
Fuor di metafora, la parabola dei rendimenti nei primi 5 anni di questo decennio è alquanto eloquente per comprendere il suo legame con l’economia reale.
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Lo storico dei tassi applicati sui buoni Soluzione Eredità
Per rendercene conto vediamo come si siano evoluti negli anni a noi più vicini i rendimenti offerti su un dato prodotto del reddito fisso.
Prendiamo il buono fruttifero Soluzione Eredità, emesso da CDP (Cassa Depositi e Prestiti) nel giugno 2020, dopo i mesi più cupi dell’epidemia da Covid. Lo storico dei tassi effettivi lordi di rendimento a scadenza applicati sul titolo (nei periodi in cui è stato offerto in sottoscrizione) è molto chiara:
- 1% sulla serie TF404A200618, in emissione dal 18/06/2020 al 05/11/2020;
- 075% sulla serie TF404A201106, in sottoscrizione dal 06/11/2020 al 31/12/2020;
- 3,00% sulla serie TF404A221108, offerta al pubblico dal 08/11/2022 al 24/10/2023;
- 3,25% sulla serie TF404A231025, in emissione dal 25/10/2023 al 23/09/2024;
- 2,50% sulla serie TF404A240924, disponibile per la sottoscrizione dallo scorso 24 settembre 2024.
Dunque, oggi il rendimento a scadenza del buono fruttifero postale Soluzione Eredità non è più del 3,25% bensì del 2,50%. Per la precisione, il coefficiente lordo e netto (di sola ritenuta fiscale) per il calcolo del montante finale è pari a, nell’ordine, 1,10381289 e 1,09083628.
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Il rendimento a scadenza del buono fruttifero postale Soluzione Eredità non è più del 3,25%. Ecco l’attuale
Il buono Soluzione Eredità ha una durata complessiva di 4 anni a far data dal giorno di sottoscrizione (emissione a 100). L’emittente ne ammette il rimborso anticipato in qualsiasi momento, sempre entro i termini di prescrizione. In tal caso il titolare ha diritto alla restituzione del nominale iniziale, mentre gli interessi netti arrivano solo a scadenza (è un buono con un unico step).
Il prodotto ha un taglio minino di 50 € e relativi multipli, non può esser dato in pegno ed è privo di costi di gestione dal principio alla fine. Fanno eccezione le spese di matrice fiscale. La ritenuta sugli interessi è del 12,50%, mentre l’imposta di bollo del 2x1.000 si applica secondo i tempi e le disposizioni di Legge.
Un’ultima, importante, considerazione da fare è quella per cui questo buono non è aperto a tutti ma prevede il possesso dei “Requisiti Soggettivi” per poterlo sottoscrivere. L’acquisto, in pratica, è consentito solo ai beneficiari di un procedimento successorio presso Poste Italiane. Lo si può sottoscrivere dal giorno lavorativo successivo a quello di conclusione dell’iter successorio in Poste e fino al 90° giorno incluso da quello in cui Poste liquida le somme ai beneficiari del procedimento successorio.
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