È possibile per un cittadino e risparmiatore italiano comprare titoli di Stato russi o obbligazioni societarie in Russia?
Un nostro lettore ci chiede: “È attualmente possibile, come cittadino italiano, acquistare titoli di Stato del governo russo o altre obbligazioni russe attraverso i normali circuiti bancari italiani?”
Una domanda cruciale per il risparmiatore italiano interessato ad investire in obbligazioni all’estero alla quale, di seguito, diamo risposta.
Il risparmiatore italiano può comprare titoli di Stato russi od obbligazioni?
Un cittadino italiano o europeo ad oggi non può comprare titoli di Stato del governo russo od obbligazioni di società russe attraverso i normali circuiti bancari italiani. La restrizione è dovuta alle sanzioni imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti contro la Russia in risposta alla guerra in Ucraina inaugurata da Mosca.
Tra i diventi imposti vi è un deciso no all’accesso ai mercati finanziari europei e occidentali per gli investitori che desiderano investire nella Russia.
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Le banche italiane, poiché operanti all’interno del sistema finanziario europeo, sono vincolate al rispetto di tali provvedimenti, e sono per questo impossibilitate a offrire ai propri clienti strumenti di investimento legati a obbligazioni governative russe o in altre attività finanziarie collegate alla Russia.
Tra le misure riguardanti i servizi finanziari e i servizi alle imprese, con l’obiettivo di ridurre l’accesso della Russia ai mercati dei capitali dell’UE aumentando così i costi di finanziamento e di transazione per Mosca, leggiamo del “divieto di qualsiasi forma di prestito alle banche e al governo russi (compresa la Banca centrale) e di acquisto dei titoli da loro emessi”, il che esclude la possibilità per il risparmiatore italiano di acquistare obbligazioni governative russe.
Il divieto d’acquisto riguarda i titoli di Stato russi emessi dopo il 9 marzo 2022, ma nella pratica è assai complicato acquistare anche i titoli emessi precedentemente.
Clearstream, depositario dei titoli governativi di tutto il mondo, non regola più le operazioni in rubli e non ci sono controparti che quotano i bond russi, sia governativi che corporate.
Chi ha comprato prima del 9 marzo 2022 continua intanto si trova ad affrontare continue problematiche, sia per l’incasso della cedola sia per l’effettivo rimborso a scadenza. La depositaria russa NSD ((National Settlement Depository) e il depositario europeo Clearstream da giugno 2022 non comunicano più tra loro.
Il quadro è poi completato dall’esclusione dei russi dal circuito SWIFT: alle banche russe è fatto divieto di accedere al sistem e non possono più effettuare operazioni finanziarie a livello mondiale, o almeno non più in modo rapido ed efficiente.
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