Ex Ilva, le parti si sono messe d’accordo per prolungare la trattativa per trovare una quadra entro fine mese
Un accordo tra le parti per prolungare le trattative fino a fine febbraio e il rinvio dell’udienza prevista presso il Tribunale di Milano: sono queste le novità in merito alla questione ex Ilva che ancora una volta cambiano le carte in tavola, lasciando i lavoratori ad attendere con il fiato sospeso.
Ex Ilva, udienza a Milano rimandata a inizio marzo
Dei passi in avanti, rispetto alla chiusura dicembrina, sono stati fatti ed all’uscita dal Palazzo di Giustizia di Milano i volti dei protagonisti, i commissari dello stabilimento e l’ad di ArcelorMittal Lucia Morselli, sono rilassati mentre vengono comunicate le novità sulle trattative: le negoziazioni dureranno fino a fine mese e l’udienza è stata posticipata fino al 6 marzo.
Tempo quindi: qualcosa che serve a entrambe le parti chiamate in causa per trovare un accordo che risponda il più possibile alle esigenze di tutti: a quelle dei cittadini di Taranto che richiedono che la loro salute venga preservata, a quelle dei lavoratori (circa 14 mila, N.d.R.) che rischiano di perdere il lavoro e a quelle della multinazionale che ha più volte ripetuto di volere rimanere in Italia ma che non vuole perdere risorse per mantenere la produzione come pianificato nel piano industriale. È importante ricordare che l’attività dell’ex Ilva rappresenta un punto percentuale del Pil italiano.
Svolto lavoro costruttivo per trovare accordo
Roberto Bonsignore, uno dei legali di ArcelorMittal ha sottolineato che in attesa dell’accordo scritto sul nuovo piano di rilancio industriale, l’azienda ha “mantenuto l’impegno” a continuare la produzione. Non solo: l’avvocato ha infatti spiegato che in queste settimane di trattative è stato svolto un lavoro “molto costruttivo” e importante che consente di poter passare alla fase legale propedeutica per la “messa a punto della fase contrattuale” e che quindi vi sono “le basi per arrivare a un accordo”.
Nel caso l’azienda e i commissari trovassero l’intesa necessaria Mittal ritirerebbe l’atto di citazione con il quale aveva chiesto l’accertamento del recesso del contratto mentre i commissari farebbero altrettanto con il ricorso cautelare d’urgenza presentato per evitare la fuga della multinazionale. Entrambe le parti coinvolte pensano infatti che sia più remunerativo per tutti trovare una soluzione negoziale.
È importante comprendere che il termine per le trattative posto a fine mese è, secondo i commissari dell’ex Ilva, l’ultima possibilità per trovare un accordo con ArcelorMittal: nell’evenienza in cui non si riuscisse a trovare una quadra non ci potranno essere rinvii o ulteriori proroghe e si discuterà il caso il prossimo 6 marzo nel corso dell’udienza presso il Tribunale di Milano.
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