Imane Fadil, quando è stata avvelenata, stava scrivendo un libro sulle cene hard a casa di Silvio Berlusconi
I magistrati confermano: si stanno occupando della morte della modella marocchina Imane Fadil come un possibile omicidio. Testimone nel 2012 al processo Ruby, il cui imputato era l’ex premier Silvio Berlusconi, la donna è deceduta a 34 anni per avvelenamento da sostanze radioattive: secondo il quotidiano La Repubblica si tratta di cobalto e altre due componenti. Praticamente impossibile fare a meno di pensare all’avvelenamento di Sergei e Yulia Skripal, per il quale è stata sospettata la Russia di Putin. Il collegamento con il caso inglese è molto debole, probabilmente inesistente, tuttavia la stessa Fadil aveva raccontato del coinvolgimento di un agente dei servizi segreti.
Il romanzo sul Bunga Bunga in mano ai magistrati
Tuttavia le circostanze e i ritardi della cura rendono la morte di Fadil quanto meno sospetta, e la tecnica utilizzata rende palese un chiaro intento omicida. Pare, inoltre, che fossero sorte ulteriori ragioni per cui la testimonianza della modella poteva risultare scomoda: stava infatti scrivendo un romanzo autobiografico in cui raccoglieva tutti i dettagli relativi alle “cene eleganti” di Arcore.
Il manoscritto è adesso in possesso degli inquirenti. Negli ultimi mesi, riporta l’Ansa, chi gli era vicino dice che si era fatta molto sospettosa. E che appena arrivata in ospedale affermò di essere “stata avvelenata”. Al momento è in corso un’indagine da parte della Procura sulla condotta dei medici dell’Humanitas di Milano.
Imane Fadil e Berlusconi
Imane Fadil partecipò a 8 serate quando aveva 25 anni. Fu lei, all’inizio, a sollevare il polverone. Al processo a Berlusconi, accusato di aver fatto sesso con l’allora minorenne Karima El Mahroug aka «Ruby Rubacuori», lanciò un pazzesco j’accuse. Per la modella quelle ad Arcore erano “oscenità continue”. Era stata lei a raccontare del ballo à la Sister Act, o dello strip tease con la maschera di Ronaldinho. Ma per Fadil questo era niente. In un’intervista alla stampa, affermò che il motivo per cui stava scrivendo un romanzo non si limitava “all’uomo potente che aveva delle ragazze”. “Ho visto di peggio. Cose difficili da raccontare in poche parole”.
Silvio Berlusconi, alla notizia, ha espresso dispiacere per la morte di “qualcuno di giovane”. Il leader di Forza Italia ha affermato di non aver “mai conosciuto questa persona” e di non averle “mai parlato”.
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