Ad agosto via alle immissioni in ruolo per i docenti; ecco le prime indiscrezioni sul numero di posti a disposizione del MIUR per le assunzioni.
Scuola: il numero di pensionamenti per l’a.s. 2018-2019 è stato superiore a qualsiasi aspettativa. Come anticipato da Il Messaggero, infatti, sono 35mila gli appartenenti al personale scolastico che andranno in pensione dal 1° settembre 2018, 10mila in più rispetto allo scorso anno.
Nel dettaglio, ad andare in pensione sono più di 25mila insegnanti, ai quali si aggiungono 8mila ATA e 300 Dirigenti Scolastici. Ciò significa che per chi attende un contratto a tempo indeterminato ci saranno maggiori possibilità di diventare insegnanti di ruolo.
C’è da dire però che la posizione di questi 35mila dipendenti della scuola non è definitiva, visto che l’INPS è ancora alle prese con la verifica dei requisiti che da quest’anno è passata sotto la sua gestione. A tal proposito il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha assicurato che non ci saranno rischi per il corretto inizio dell’anno scolastico, poiché in questi giorni è stato rafforzato il rapporto di collaborazione tra MIUR e INPS così da facilitare lo scambio dei dati e delle informazioni e accertare il prima possibile che coloro che andranno in pensione il 1° settembre prossimo soddisfano tutti i requisiti per farlo.
Il dato sui pensionamenti di quest’anno, quindi, non è ancora ufficiale ma è comunque una base da cui partire per farsi un’idea di quanti posti liberi ci saranno per le immissioni in ruolo 2018-2019. Ricordiamo a tal proposito che lo scorso anno il dato dei pensionamenti era sì più basso di quello del 2018 (quando poco più di 20mila insegnanti vennero collocati in quiescenza), ma allo stesso tempo il MIUR decise di incrementare i posti a disposizione stabilizzando 15mila cattedre dell’organico di fatto.
Quest’anno invece non è prevista alcuna stabilizzazione extra, ecco perché i posti per le immissioni in ruolo dipenderanno interamente dal numero dei pensionamenti e dalle operazioni di mobilità. Di seguito approfondiremo i dati e con l’aiuto delle elaborazioni di FLC CGIL proveremo a capire quante possibilità ci sono di diventare insegnanti di ruolo già dall’anno scolastico che comincerà tra qualche mese.
Immissioni in ruolo, posti a disposizione: le previsioni
Come ogni anno il sindacato FLC CGIL elabora delle tabelle nelle quali mette in risalto il numero di posti liberi nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie (di I e II grado).
Il dato è la risultante dei posti lasciati liberi dopo le operazioni di mobilità, e ci dicono che:
- nella scuola dell’infanzia sono disponibili 3.539 posti comuni e 1.172 di sostegno;
- nella scuola primaria i posti comuni sono 6.365, mentre quelli di sostegno 4.540;
- nella scuola secondaria di I grado come posti comuni ce ne sono 13.545, mentre quelli per il sostegno sono 5.951;
- infine, per la scuola secondaria di II grado i posti liberi sono 15.254 per il ruolo comune, 1.289 per il sostegno.
Complessivamente, quindi, ci sono 38.703 posti comuni dopo le operazioni di mobilità; è importante sottolineare, però, che non tutte queste cattedre andranno al ruolo, poiché dal Ministero dell’Economia e delle Finanze non è arrivata ancora l’autorizzazione relativa al contingente.
A questi posti poi si aggiungeranno quelli lasciati liberi dai pensionamenti che - come anticipato - per il ruolo di insegnante conta 25mila richieste; per andare a buon fine, però, bisognerà che l’INPS riesca a concludere in tempo per il 31 agosto 2018 tutte le verifiche del caso.
Ricordiamo comunque che anche quest’anno per le immissioni in ruolo i posti a disposizione saranno assegnati per il 50% agli iscritti alle Graduatorie ad Esaurimento, e per il restante 50% a quelli delle graduatorie di merito del 2016. Solo nel caso in cui con queste graduatorie non si riuscisse a coprire la cattedra vacante si metterà mano alla graduatoria di merito dell’ultimo concorso riservato agli abilitati.
Resta da capire quindi quanti posti vacanti (circa 75 mila) verranno stabilizzati dal MIUR; sicuramente non tutti, visto che il MIUR dovrà superare le resistenze del MEF il quale dovrà assolutamente far quadrare i conti.
Meno posti al Sud Italia
Mentre si attende l’ufficialità in merito al contingente per le immissioni in ruolo 2018-2019 c’è una notizia che non farà piacere agli insegnanti di origini meridionali; complice la “riduzione della popolazione”, infatti, anche per il prossimo anno scolastico è previsto un taglio di cattedre disponibili nelle scuole del Sud Italia.
Nelle Regioni del Sud, infatti, è in atto un vero e proprio svuotamento demografico per motivi economici, con i lavoratori che decidono di trasferirsi per tentare maggior fortuna nel Centro-Sud. Il problema è che con la diminuzione della popolazione calano anche gli iscritti nelle scuole e di conseguenza lo Stato si vede costretto a ridurre le cattedre vacanti.
Anche in questo caso, però, non conosciamo le dimensioni precise di questo fenomeno visto che il MIUR deve ancora far chiarezza sul rischio riduzione delle cattedre; insomma, si tratta di uno scenario alquanto probabile, ma di cui oggi ancora non conosciamo le cifre esatte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA