James Reilly, Economista di Schroders, mette in evidenza che con le conseguenze delle misure per arginare il contagio da Coronavirus, il settore turistico internazionale potrebbe perdere tra i 100 e i 120 milioni di lavoratori
Uno dei settori più colpiti dalla pandemia di Coronavirus è sicuramente quello turistico. Sono numerosi i Paesi che hanno adottato restrizioni sul comparto al fine di limitare il più possibile il contagio.
Queste decisioni avranno un impatto enorme sul turismo: secondo un’elaborazione svolta da Statista, le stime relative alle spese per il turismo in Italia vedono un -28.309 milioni di euro per servizi di catering, -21.970 milioni di euro per il comparto dei trasporti e -13.346 milioni di euro per i servizi di alloggio.
L’impatto del turismo sulle economie
James Reilly, Economista di Schroders, evidenzia come secondo le valutazioni dell’Organizzazione Mondiale del Turismo la stima sul contributo del turismo internazionale sul turismo domestico di un Paese specifico varia da un valore che va dal 98% all’11%.
Unendo tale dato con il contributo totale del turismo al PIL si può ottenere l’esposizione di un certo Paese a tale comparto e il possibile impatto sull’occupazione.
Fonte: CS Schroders
Secondo l’esperto: “Sottraendo le spese fatte all’estero dagli introiti provenienti dai turisti internazionali, troviamo un flusso netto derivante dal turismo internazionale. Confrontandolo con il Pil totale, si può fare una stima dell’impatto netto del turismo internazionale su un’economia. I Paesi che al momento vedono flussi positivi (come la Spagna), sostanzialmente soffriranno maggiormente in un mondo privo di turismo internazionale”.
All’opposto, Paesi come l’Islanda e l’Australia avrebbero la possibilità di avere un impatto positivo sul turismo grazie alle cosiddette “travel bubbles”. Il settore turistico italiano e spagnolo saranno fortemente penalizzati a causa della stagionalità del turismo, che per queste due nazioni è solitamente estiva.
Infine: “Un’altra considerazione riguarda il rischio che le aree più colpite dal Covid-19 faticheranno a togliersi questo stigma e dovranno attendere più a lungo prima che i livelli di turismo tornino alla normalità”.
In generale, seguendo l’ipotesi dell’OMT che vede una contrazione del 58-78% dei viaggi internazionali con scopo turistico e il fatto che nel 2018 il turismo ha contribuito per il 10,14% nel PIL mondiale, l’impatto sull’occupazione potrebbe mettere a rischio i 100-120 milioni di posti di lavoro nel comparto.
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