In arrivo un’altra grande epidemia, l’allarme dell’infettivologo Galli

Martino Grassi

12/12/2020

Arriverà un’altra grande epidemia causata da alcuni germi multiresistenti, ne è certo il noto infettivologo Massimo Galli.

In arrivo un’altra grande epidemia, l’allarme dell’infettivologo Galli

“Arriverà un’altra grande epidemia, causata dai germi multiresistenti, è questa la previsione molto poco rassicurante dell’infettivologo Massimo Galli, alla vigilia del XIX Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.

Nonostante ci troviamo ancora nel pieno della seconda ondata dell’attuale pandemia causata dal coronavirus, con i numeri che comunque sembrano migliorare di giorno in giorno, il medico mette in guardia su quello che potrebbe aspettarci in un futuro non troppo lontano.

Arriverà una nuova epidemia: l’allarme di Galli

Non ci sono dubbi, secondo il noto infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano e Past President di SIMIT, Massimo Galli, nei prossimi anni arriverà una nuova epidemia causata da germi multiresistenti. Il medico ha inoltre ribadito l’importanza di trarre una lezione dall’attuale situazione, per potersi preparare ad altre emergenze sanitarie:

“Mi auguro francamente che si possa fare tesoro da questa lezione in modo che ci possa trovare più pronti ad affrontare l’altra grande epidemia in arrivo: una pandemia neanche tanto strisciante. Parliamo di quella causata dai germi multi-resistenti, che colpisce tanto gli ospedali quanto gli ambienti esterni, una delle principali minacce di questo decennio”.

Dalla pandemia causata dal coronavirus infatti, continua ancora Galli, è stato possibile comprendere quanto sia importante una buona rete epidemiologica, anche per fronteggiare alcune emergenze, come quelle da Covid-19. Galli ha precisato che “negli ultimi anni, però, proprio l’infettivologia ha subito tagli pesanti, unità complesse che sono passate a semplici, mentre in alcune strutture ospedaliere la figura dello specialista infettivologo è stata considerata addirittura inutile. E sono decenni che sulla medicina territoriale non si investe, che si rilevano anche differenze sostanziali tra una regione e un’altra”.

Galli ha aspramente criticato la carenza di fondi per la sanità pubblica, evidenziando quanto sia importante la presenza di specialisti, in ogni ospedale, in grado di consolidare e rendere più efficace la prevenzione territoriale: “Oggi la sanità pubblica, purtroppo, vige in stato semicomatoso. Diventa indispensabile, soprattutto per gli anni a venire, la presenza di una funzione specialistica in ogni centro ospedaliero, non soltanto da un punto di vista strettamente clinico, ma anche dal punto di vista epidemiologico, affinché ci possa essere un possibile riscontro precoce di condizioni che diventano poi di interesse della prevenzione territoriale nel senso più vasto”, ha concluso lo specialista.

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