Il rimborso della ricarica auto elettrica assegnata come fringe benefit costituisce reddito, deve essere tassato? Ecco spunta la tassa sulla ricarica auto.
Importanti novità dall’Agenzia delle Entrate, il rimborso della ricarica dell’auto elettrica deve essere tassato, arriva una vera e propria tassa sulla ricarica dell’auto elettrica.
A precisarlo è l’Agenzia delle Entrate durante un incontro con la stampa di settore.
La legge di Bilancio per il 2025 introduce importanti novità per quanto riguarda la tassazione dell’auto aziendale concessa dal datore di lavoro come fringe benefit. Proprio da tali novità che accordano un maggiore beneficio alle auto aziendali elettriche nasce il dubbio inerente la tassazione dei rimborsi per la ricarica dell’auto elettrica che, secondo molti, non dovrebbe essere considerata reddito.
Ecco le novità segnalate dall’Agenzia delle Entrate sulla tassa per la ricarica dell’auto elettrica.
Fringe benefit auto elettrica 2025, il rimborso della ricarica è reddito sottoposto a tassazione?
Il criterio di calcolo del fringe benefit con la nuova tassazione varia in base al tipo di alimentazione:
- veicoli elettrici: tassazione ridotta al 10% del valore del fringe benefit;
- veicoli ibridi plug-in: tassazione fissata al 20%;
- veicoli tradizionali (benzina/diesel): tassazione aumentata al 50%.
Il calcolo continua a utilizzare le tabelle ACI per stimare il costo al chilometro, moltiplicato per una percorrenza standard di 15.000 km annui.
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In merito alle auto aziendali si è però posto il problema della tassazione dei rimborsi erogati dal datore di lavoro per le ricariche elettriche. La questione è stata posta durante un incontro dell’Agenzia delle Entrate con la stampa specializzata.
L’Agenzia delle Entrate ha ripercorso la risposta già fornita in passato in merito al trattamento fiscale dei rimborsi per la ricarica dell’auto elettrica o i rimborsi per il carburante.
Agenzia delle Entrate, il rimborso della ricarica auto elettrica aziendale è reddito da tassare
Con risposta a interpello 421 del 25 agosto 2023 sono stati forniti dei chiarimenti. La società istante chiedeva se i rimborsi delle ricariche auto concesse ai dipendenti a uso promiscuo dovesse essere considerata per i dipendenti reddito e quindi come tale essere tassata.
La società precisa nell’istanza di interpello che “non sarà previsto un importo massimo di rimborso ma la tenendo distinte con due diverse tessere le spese collegate agli spostamenti per esigenze di lavoro da quelle per esigenze private. In questo modo il rimborso sarà effettuato base dei KM percorsi per esigenze di servizio".
L’Agenzia delle Entrate, invece, sottolinea il principio di onnicomprensività del reddito fissato dall’articolo 51 del Tuir.
Nella risposta all’istanza di interpello l’Agenzia aggiunge che il comma 4, lettera a, del citato art. 51 prevede deroghe al principio di onnicomprensività: si elencano le componenti reddituali che non concorrono a formare la base imponibile. Nella lista ci sono autoveicoli, motocicli e ciclomotori concessi in uso promiscuo ai dipendenti, per i quali L’ACI fornisce ogni anno fornisce le tabelle sui costi chilometrici definiti forfettariamente per le diverse classi di veicoli.
Il consumo di energia per la ricarica di conseguenza non rientra tra i beni e servizi forniti dal datore di lavoro (cd. fringe benefit), ma costituisce un rimborso di spese sostenute dal lavoratore che costituiscono reddito di lavoro dipendente.
Costituiscono un’eccezione le spese rimborsate nell’esclusivo interesse del datore di lavoro e anticipate dal dipendente per motivi di efficienza operativa.
Naturalmente se il rimborso costituisce reddito, aumenta la base imponibile Irpef per il lavoratore e potrebbe anche aumentare l’aliquota applicata.
Dubbi interpretativi sulla tassa per ricarica auto elettrica
Tale tesi viene però “contestata” in riferimento alla circolare 326 del 1997 nella quale si riconosce che nel costo chilometrico delle autovetture, come determinato nelle Tabelle ACI, devono essere inclusi alcuni costi tra cui quello del carburante. Ne consegue che il rimborso di quest’ultimo dovrebbe essere considerato un elemento già incluso nella determinazione forfettaria del fringe benefit tassabile e quindi non tassabile nuovamente.
Lo stesso trattamento dovrebbe essere riconosciuto per la ricarica dell’auto elettrica assimilabile anche per il trattamento fiscal al carburante.
Di fatto, qualunque sia il percorso logico seguito dal contribuente per sviluppare la sua tesi, lo stesso deve trovare conferma in un’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate o in una sentenza. Ne consegue che per ora la ricarica auto elettrica rimborsata dal datore di lavoro deve essere considerata reddito e come tale tassata.
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