In estate non si pagano le tasse e più tempo per il concordato

Patrizia Del Pidio

5 Febbraio 2025 - 13:02

Le richieste dell’ordine nazionale dei commercialisti prevedono l’intero mese di agosto senza tasse e far coincidere il concordato preventivo con la dichiarazione dei redditi. Vediamo le richieste.

In estate non si pagano le tasse e più tempo per il concordato

In estate non si pagheranno le tasse, tutte rimandate al 16 settembre. Questa è solo una delle correzioni che il consiglio nazionale dei commercialisti ha firmato e inviato al viceministro Maurizio Leo. Tra le altre anche far slittare la scadenza per l’adesione al concordato preventivo biennale al 31 ottobre, facendola coincidere con quella del termine ultimo di presentazione del modello Redditi per il 2025.

A invitare al dialogo sulla riforma fiscale era stato lo stesso Leo, e il presidente del consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, lo ha preso alla lettera producendo un documento di 40 pagine in cui invia quelle che sono le correzioni che il consiglio nazionale dei commercialisti ritiene essere i correttivi alla riforma.

I correttivi alla riforma fiscale

Per l’attuazione della riforma fiscale sono stati già emanati 14 decreti attuativi, ma secondo i commercialisti le norma devono essere perfezionate e con spirito propositivo hanno elaborato proposte di correttivi che prevedono, tra le altre cose, anche razionalizzazioni e semplificazioni per quel che concerne il calendario fiscale.

Una proposta investe anche l’ambito Iva e di composizione negoziata della crisi di impresa che concilia il risanamento dell’impresa stessa evitando abusi, ma che consenta all’imprenditore di non dover annotare le note di variazione Iva e al versamento della stessa imposta.

Secondo il consiglio nazionale dei dottori commercialisti, infatti, molte criticità della riforma fiscale sono già emerse e lo scopo del documento è quello di superarle portando, al tempo stesso, a un miglioramento delle norme.

Estate senza tasse: il calendario fiscale rivisto

Attualmente la pausa fiscale estiva è prevista per gli adempimenti in scadenza dal 1° al 20 agosto; entro il 20 agosto, quindi, si devono effettuare tutti i pagamenti di adempimenti fiscali e contributivi in scadenza nei primi 20 giorni del mese.

La proposta è quella di prevedere, invece, la pausa dal 1° al 31 agosto per fissare, poi, tutti i pagamenti dovuti nel mese di agosto, entro il 16 settembre senza applicare maggiorazioni.

Concordato preventivo a regime

La norma che porta a regime il concordato preventivo biennale, prevede che il termine ultimo per presentare la richiesta di adesione all’accordo con il fisco sia fissata al 31 luglio di ogni anno. Si tratta, però, per i commercialisti, del periodo dell’anno in cui i contribuenti (così come i professionisti che assistono i titolari di partita Iva) sono chiamati a pagare le imposte sui redditi e sull’Irap (primo acconto e saldo).

Proprio per questo la proposta è quella di portare il termine al 31 ottobre per farlo coincidere con quello ultimo di invio della dichiarazione dei redditi. In questo modo si ricalcherebbe quello che è accaduto nel 2024, dando più tempo a chi vuole aderire sia per gli adempimenti che per l’adesione.

Contraddittorio preventivo

Tra le altre proposte quelle di maggior interesse prevede di intervenire nella riforma discale in ambito contradditorio preventivo, facendo in modo che l’amministrazione finanziaria sia obbligata a dare riscontro alle richieste di accesso agli atti entro 15 giorni.

Da questo momento, poi, dovrebbe essere inserita una sospensione di 30 giorni per l’esercizio del contraddittorio per lasciare al contribuente il tempo per i 15 giorni dall’accesso agli atti per esaminare le informazioni contenute in essi e per redigere le proprie deduzioni.

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