Lavoro sportivo, la riforma taglia due disposizioni storiche. Cosa cambia?

Patrizia Del Pidio

11 Aprile 2025 - 10:13

Due abrogazioni importanti per il lavoro sportivo dilettantistico, una positiva e una negativa. Vediamo cosa cambia dal 1° gennaio 2026.

Lavoro sportivo, la riforma taglia due disposizioni storiche. Cosa cambia?

Il decreto legislativo 33 del 2025, “Testo unico in materia di versamenti e di riscossione” è intervenuto abrogando l’articolo 25 della Legge 133 del 1999, ovvero una norma ormai storica per il lavoro sportivo dilettantistico.

L’intervento, previsto dall’articolo 241, al comma 1, lettera cc) prevede l’abrogazione dell’articolo 25 della sopra citata legge. Un’abrogazione che non ha suscitato molto clamore, ma che provoca una sorta di scossone per le associazioni sportive dilettantistiche e per le società sportive dilettantistiche.
L’abogazione, così come il resto del provvedimento, è entrato in vigore il 10 aprile 2025, ma cosa cambia realmente per il lavoro sportivo?

Cosa cambia nel lavoro sportivo

La riforma fiscale investe anche il mondo del lavoro sportivo dilettantistico.Il provvedimento, anche se è entrato in vigore il 10 aprile, trova la sua applicazione solo a partire dal 1° gennaio 2026 per evitare che vi sia una modifica in corso di anno.

Cosa contiene l’articolo 25 della legge 133 del 1999 che appare così importante per società e associazioni dilettantistiche? L’inaspettata novità riguarda Asd e Ssd che adottano il regime forfettario ex legge 398 del 1991.

Le due disposizioni abrogate, contenute nell’articolo 25, sono le seguenti:

  • il comma 3 che consentiva la detassazione ai fini Irpef e Ires dei proventi di un massimo di due eventi all’anno con finalità istituzionali e delle entrate derivanti da raccolte pubbliche;
  • il comma 5 che prevedeva il divieto di operazioni in contanti di importo pari o superiore a 1.000 euro.

Se da una parte, quindi, l’abrogazione sortisce degli effetti positivi, dall’altra ci sono anche dei contro rilevanti.
La disposizione che vietava l’utilizzo dei contanti per operazioni con importo superiore a 1.000 euro era sicuramente più restrittiva rispetto al limite ordinamentale previsto per questa tipologia di operazioni. La cosa, quindi, non può che essere positiva visto che dal 1° gennaio 2026 anche le Asd e le Ssd potranno effettuare operazioni in contanti nei limiti previsti dalla norma generale (entro i 5.000 euro, ovvero il limite previsto per il 2025).

Dall’altra parte, però, c’è anche il lato negativo dell’abrogazione, quello che riguarda la detassazione dei proventi di due eventi istituzionali ogni anno e questa, essendo una prassi ben radicata, porterà molte società e associazioni sportive a vedere aumentare la tassazione applicata.

La portata delle novità

Sempre più per società e associazioni sportive dilettantistiche si configura la gestione statuaria e organizzativa simile a quelle di un’impresa, ma il problema principale è rappresentato dal fatto che non sempre Asd e Ssd sono a conoscenza dei nuovi obblighi imposti. Le nuove regole che hanno investito queste realtà dal 2023, con la disciplina del nuovo “lavoratore sportivo” con l’abrogazione dell’articolo 67 del Tuir prima e con l’abrogazione dell’articolo 25 della legge 133/1999 hanno da una parte tutelato il lavoratore sportivo, ma dall’altro provocato un profondo terremoto nell’organizzazione dello stesso.

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