In Italia 23 milioni di lavoratori pagano 23 milioni di pensioni

Alberto De Pasquale

18/04/2024

La spesa pensionistica vale il 16% del Pil ed è destinata a salire: nel 2025 saranno improbabili uscite anticipate dal mondo del lavoro

In Italia 23 milioni di lavoratori pagano 23 milioni di pensioni

Il sistema pensionistico italiano è tra i più costosi al mondo. Ed è quasi impossibile non aver pensato, o sentito dire da altri, che in Italia ci sono troppi pensionati e pochi lavoratori a sostenerlo. Un luogo comune che già ora ha molto di vero. Anche se in un certo senso oggi non va poi così male, considerando che tra crisi demografica, invecchiamento della popolazione e lavoro precario, il peggio deve ancora arrivare.

I pensionati in Italia sono più di 16 milioni, a fronte di oltre 23 milioni di lavoratori che, attraverso i contributi versati, finanziano le loro pensioni. Il più recente aggiornamento Istat sul tema indica che nel 2021 c’erano 714 pensionati ogni mille lavoratori. Nel 2011 il rapporto era di 744 ogni mille e nel 2000 di 757 ogni mille. Negli ultimi vent’anni, quindi, il numero dei beneficiari dei trattamenti pensionistici si è tenuto sostanzialmente stabile rispetto a quello dei lavoratori, o risulta perfino in calo. Tuttavia, tra i motivi di questa tenuta, ci sono il contenimento della fuoriuscita dal mondo del lavoro e l’innalzamento dell’età pensionabile. Quanto fin qui descritto potrebbe smentire le premesse iniziali sulla sostenibilità del sistema previdenziale italiano, se non fosse che le previsioni per il futuro non sono incoraggianti.

Bisogna considerare che, anche se i pensionati sono circa 16 milioni, le prestazioni pensionistiche complessive sono quasi 23 milioni (si possono cumulare). Oggi le pensioni valgono circa il 16% del Pil, a fronte di una media Ocse di circa l’8%. Nel 2020 il rapporto era salito al 17%, in questo caso anche a causa del crollo del Pil verificatosi quell’anno. Secondo le proiezioni del Mef, a partire dal 2026 il rapporto dovrebbe ricominciare a crescere, nonostante l’innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento. Il prossimo picco, ancora al 17% del Pil, è atteso per il 2040, prima di un nuovo calo negli anni successivi. [...]

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