Tra le aziende con oltre 250 dipendenti la quota sale al 24%, ma in Europa c’è chi è molto più avanti, come Danimarca e Finlandia.
L’Intelligenza artificiale è già tra noi, ma la maggior parte delle aziende non riesce ancora a usarla. Soprattutto in Italia, dove le tecnologie basate sull’AI sono meno diffuse che altrove in Europa. Un aspetto da non sottovalutare, perché nel giro di pochi anni potrebbe tradursi in uno svantaggio competitivo.
Nel 2023 appena l’8% delle imprese attive nei paesi dell’Unione Europea con almeno dieci dipendenti ha utilizzato tecnologie che sfruttano l’Intelligenza artificiale per condurre la propria attività. Prendendo in considerazione il campione delle imprese da dieci dipendenti a salire si ottiene un quadro ampio dell’impiego delle nuove tecnologie nel tessuto produttivo europeo. Concentrandosi sulle imprese con almeno 250 lavoratori, invece, il quadro cambia sensibilmente: oltre il 30% delle grandi aziende europee già utilizza l’AI nella propria attività.
Ma in generale le imprese che impiegano applicazioni basate sull’Intelligenza artificiale sono ancora poche: soprattutto quelle di piccole dimensioni, che hanno meno occasioni di scoprire le potenzialità legate all’utilizzo delle nuove tecnologie. Dai dati Eurostat sull’argomento emerge il rischio di un’Europa a due velocità. Da una parte i grandi gruppi che già si avvalgono di soluzioni basate sull’AI, dall’altra le piccole realtà che potrebbero rimanere indietro. E in Italia, questa tendenza, è amplificata dal numero mediamente più basso di imprese che ha integrato i sistemi di AI nei propri processi produttivi. [...]
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